Ci sono band che non solo hanno innovato il panorama musicale, ma hanno imposto un nuovo modo di percepire il suono del mondo che ci circonda, influenzando inevitabilmente ogni forma d’arte. Un esempio emblematico sono di certo i Pink Floyd, in particolare con il concept album The Dark Side of the Moon, che compie oggi, 1 marzo 2023, 50 anni.
Considerato il loro album capolavoro, nonché uno dei migliori di tutti i tempi, The Dark Side of the Moon ha venduto più di 45 milioni di copie in tutto il mondo, rimanendo nella Classifica di Billboard 200 per oltre 741 settimane consecutive, ovvero la bellezza di 14 anni. Iconica rimarrà la cover disegnata dal designer Storm Thorgerson: un prisma che divide un fascio di luce in un arcobaleno di colori, che per molti è ancora la prima immagine che viene in mente quando si parla della band britannica. Inutile soffermarsi su quanto l’album abbia influenzato i musicisti nei decenni a venire, ma non va sottovalutato l’impatto che ebbe su tutta la cultura pop del periodo, cinema incluso.
Il successo clamoroso del disco – la cui genesi è raccontata nel documentario Classic Albums: Pink Floyd – The Making of The Dark Side of the Moon di Matthew Longfellow – arricchì rapidamente e in modo spropositato tutti i componenti della band, contribuendo secondariamente all’affermazione di un gruppo comico che ha fatto la storia del cinema: i Monty Python. I Pink Floyd erano, infatti, grandi appassionati del loro programma Flying Circus, che andava in onda settimanalmente sulla BBC, tanto da contribuire, insieme ad altre band rock, al budget produttivo del loro primo film Monty Python e il Sacro Graal, co-diretto da Terry Jones e Terry Gillian.
L’apporto dei Pink Floyd al mondo del cinema non si esaurisce qui, ma anticipa e segue l’uscita di The Dark Side of the Moon. Fondamentale, per esempio, è il contributo che diedero alla colonna sonora del controverso film del 1970 di Michelangelo Antonioni Zabriskie Point, in particolare nella scena dell’esplosione della villa nel deserto, per la quale la band adattò il brano Careful with That Axe, Eugene in una versione intitolata per l’occasione Come In #51, Your Time Is Up.
Tra le altre loro colonne sonore, segnaliamo due film di Barbet Schroeder (More e La Vallée) e i documentari La Carrera Panamericana di Ian McArthur e Pink Floyd – The Wall. Quest’ultimo è la trasposizione cinematografica del concept album del 1979 The Wall, anch’esso considerato uno dei più importanti della storia della musica. Non stupisce dunque che il film vinse ben due premi BAFTA, uno per il miglior sonoro e uno per la miglior canzone ad Another Brick in the Wall, un brano di una tale rilevanza culturale che meriterebbe un articolo a parte.
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