Una ventata di umanità ha rallegrato il Lido. È venuta dai cinque cortometraggi per l’ambiente, o meglio sulla “monnezza”, proposti nella sezione Nuovi Territori, in rappresentaza dei 15 girati per Tele+, in collaborazione con Legambiente.
La ventata è giunta dai giovani attori di uno dei corti, Monda mondo, i ragazzi dell’Ottavo Giorno. Ma andiamo per ordine.
Dei cinque registi presentati, ognuno ha proposto la sua immagine di spazzatura. Intanto, ecco i titoli e gli autori: Non ho tempo! di Margherita Buy e Giuseppe Piccioni, con Margherita Buy, Mauro Marino, Giuseppe Piccioni, Silvio Orlando, Nostalgia di Nina di Majo con Pierluigi Castaldo, Ho il rifiuto di Carolina Freschi e Giovanni Davide Maderna, con Carolina Freschi, Monda mondo, di Daniele Segre, Elogio del sudicio di Vito Zagarrio, con Carlo Monni.
“Rispetto a qualche anno fa – ha spiegato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente – la situazione è migliorata. Basti pensare alle adesioni all’iniziativa “Puliamo il mondo” (lo scorso anno ha coinvolto più di 1.000 comuni, 4.000 tra piazze, strade e giardini, 400.000 persone), che verrà trasmessa in diretta dalla Rai il 24 settembre. Il cinema può aiutare molto, perché coinvolge una platea diversa con un linguaggio diverso”.
Espletate le precisazioni istituzionali, veniamo alla ventata di freschezza. “Colpevole”, neanche a dirlo, Daniele Segre, che ha girato il suo corto a Cavriago, provincia di Reggio Emilia. “La spazzatura è utile – afferma Segre – quando è occasione di cooperazione e lavoro. Senza lavoro non si è nessuno, il lavoro emancipa”. D’accordo. Ma i veri protagonisti sono loro, questi ragazzi allegri, entusiasti. Sono portatori di handicap, con delle famiglie coraggiose e tenaci alle spalle. Nessuno sfruttamento per strappare un facile applauso da parte del regista, precisano, sono ben felici di quest’esperienza. “Quando mi hanno chiamato per venire a Venezia – dice Emanuela – ho pensato, allora sono una diva! Per me è stata un’emozione così bella girare questo film, che non ci credo neanche adesso”. Le fa eco Maurizio: “Nessuna fatica, ci siamo divertiti molto”. Dopo aver recitato nel film, hanno offerto vari esempi di coscienza civile, sulle spiagge. Mica male.
Infine, due parole sugli altri. Zagarrio, che ha girato a Firenze, sullo sfondo musica di Bach, omaggio a Pasolini e Ciprì & Maresco, racconta di aver puntato sulla “monnezza” metaforica. Piccioni – è la volta di Roma – che scherza sulla Buy regista (“altra calamità che si abbatte sul cinema italiano”), mentre con lei attrice ha girato quattro film su cinque, parla di “gioco”. “Ci siamo presi un po’ in giro attraverso l’ironia sulle posizioni egoistiche”. Adesso attendiamo Luce dei miei occhi, girato a Roma e prodotto da Lionello Cerri, in cui la Buy, al quinto mese di gravidanza, non ci sarà. Di Majo, in rappresentanza napoletana, pur mostrando i rifiuti fisici, punta su altri generi di sporcizia: la guerra, la difficoltà di inserimento degli extracomunitari. Anche Maderna, che ha girato a Milano, conferma la chiave simbolica.
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