BERLINO – La Berlinale festeggia il suo 70° compleanno con una serie di incontri che ricordano il grande cinema guardando al futuro. Nella sezione On Trasmission, il direttore Carlo Chatrian ha scelto sette autori i cui film hanno lasciato il segno nella storia del festival per introdurre le giovani promesse del cinema contemporaneo (tra gli incontri i più attesi dei prossimi giorni, Claire Denis con Olivier Assayas e Ang Lee con Kore-eda, mentre l’appuntamento con lo svedese Roy Andersson è saltato per problemi di salute del regista che sarà sostituito dal suo produttore Johan Carlsson).
Tra i grandi invitati c’è l’italiano Paolo Taviani, Orso d’Oro 2012, che ha scelto e presentato alla platea Carlo Sironi e il suo recente debutto Sole (quest’anno in Orizzonti a Venezia e appena candidato al David come miglior esordio). Dopo la proiezione di Cesare deve morire, il passaggio di testimone tra i due registi: una conversazione di un’ora piena di ironia e di ammirazione da entrambe le parti, moderata impeccabilmente da Lorenzo Esposito, programmer del Festival. Il maestro ha definito il film di Sironi “senza difetti e dal fascino antico”, e il regista “un nome di cui si continuerà di certo a parlare”.
Una conversazione alla pari, piena di reciproca stima (anche se a volte Sironi era un po’ imbarazzato dalle bellissime parole di Paolo Taviani). “Sono un vecchio regista che ha ammirato un giovane regista. E l’ammirazione è un sentimento che ti rende più forte. Ecco, Carlo mi reso più forte”. Taviani ha esordito con una lunga dissertazione su Sole, un’appassionata recensione in cui preso dalla foga ha anticipato il finale, analizzando in maniera precisa e puntuale gli aspetti tecnici e stilistici.
Sironi, a tratti commosso, ha risposto citando i primi film dei fratelli toscani, parte della sua formazione da giovane cinefilo ma rivisti tutti nei giorni scorsi per prepararsi per l’incontro: per lui hanno “un significato politico che trascende il tempo anzi che si modifica e prende forma e forza a seconda del periodo storico in cui si vedono”.
Infine un consiglio al giovane regista alle prese con la scrittura dell’opera seconda: per Paolo Taviani tutto ciò di cui ha bisogno il cinema si trova già nella letteratura, da cui si deve attingere a mani basse, ma soprattutto anche affidarsi a sceneggiatori di valore. Un ringraziamento da parte di entrambi ai loro produttori Donatella Palermo e Giovanni Pompili, presenti in sala, per il rapporto di fiducia e libertà creativa.
Sironi è tra i 10 Directors to Watch del 2019 secondo il trade Variety.
Uno studio storico ha confermato le anticipazioni dei media sul coinvolgimento nazista del fondatore della Berlinale Alfred Bauer, figura chiave della propaganda nazionalsocialista e fervente seguace di Hitler
Una selezione di cinque film provenienti dall’ultima edizione del festival saranno presentati al pubblico giapponese in occasione del Nara International Film Festival, dal 18 al 22 settembre: Los Lobos di Samuel Kishi Leopo, The Earth Is Blue as an Orange di Iryna Tsilyk, My Name Is Baghdad di Caru Alves de Souza, Voices in the Wind di Nobuhiro Suwa e Cocoon di Leonie Krippendorf
Alla presenza del ministro Dario Franceschini, della sua omologa tedesca Monika Grütters, dell’Executive Director della Berlinale Mariette Rissenbeek e del direttore delle Relazioni Internazionali di Anica e coordinatore dei Desks Audiovisivi di ICE-Agenzia Roberto Stabile, è stato siglato a Berlino l’accordo che prevede la partecipazione dell’Italia come Paese in Focus alla prossima edizione dell’European Film Market
Bilancio positivo per la 70esima Berlinale con circa 22.000 professionisti dell'industria da 133 paesi e 330.000 biglietti venduti. Il 71° Festival di Berlino avrà luogo dall'11 al 21 febbraio 2021