Tarkovskij e il potere del cinema

Un ritratto inedito di Andrej Tarkovskij, dal titolo “Il potere del cinema”, è offerto dalla mostra dedicata al cineasta sovietico (1932-1986) al via il 4 aprile, giorno in cui avrebbe compiuto 81 anni, fino al 4 maggio al TecnoPolo Tiburtino di Roma. Realizzata da Tauron Entertainment e Ciak 2000 e patrocinata dal Macro-Museo d’Arte Contemporanea di Roma, la mostra nasce dall’archivio personale di Donatella Baglivo, regista che con Tarkovskij lavorò durante tutto il periodo del suo esilio in Italia, dagli anni ’80 sino alla morte. “Sono materiali che ho tenuto per me per 30 anni – racconta – Mi sembravano troppo intimi e personali per tirarli fuori, ma ogni anno arrivavano nuovi studenti a consultarli per le tesi”.

Da qui l’idea di portarli in Russia e fondare il Festival Internazionale di A. Tarkovskij Lo Specchio e di raccoglierli in questa mostra che dopo Roma sarà a Mosca, in Francia dove il maestro è sepolto, Germania, Spagna e negli Stati Uniti, che gli concessero asilo politico nel 1984. Curato da Mario Mei e Venelin Kondov, il concept dell’esposizione è una rilettura di come il regista avrebbe definito la sua idea estetica oggi, attraverso le tecnologie massmediali applicate sia al cinema che all’arte contemporanea. Un percorso, con già una nutrita comunità su Facebook, che approfondisce la vita lavorativa e personale del regista di Solaris, con 300 foto inedite, oggetti personali, abiti, la sua moviola, le macchine fotografiche e una fedele ricostruzione con tanto di cinepresa originale del set di Nostalghia (Gran premio della giuria a Cannes nel 1983). Tre documentari raccontano poi il connubio con la Baglivo. Spiega il direttore del Macro, Bartolomeo Pietromarchi: “Abbiamo iniziato un dialogo con il Festival del Cinema di Roma e mi piacerebbe sviluppare la loro sezione sul cinema sperimentale, magari non solo nei giorni della kermesse ma tutto l’anno”.