Tanti auguri, Pesaro!

Un’affollata tavola rotonda che ha riunito ex direttori, critici e registi spiritualmente vicini al festival di Pesaro ha celebrato i primi 40 anni della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Doveva esserci anche Marco Muller, che in passato ha diretto il festival, ma i suoi impegni glielo hanno impedito. Ben presto l’incontro si è trasformato in un pretesto per salutare Lino Micciché, assieme a Bruno Torri ideatore e fondatore della Mostra nel lontano 1964. Di Micciché, costretto dalla malattia a non essere presente, tutti hanno ricordato il rapporto fraterno o addirittura paterno, mai solo professionale.
Torri ha esordito compiendo un appassionato excursus storico sulla Mostra, ricordandone gli esordi, con le scoperte delle cinematografie mondiali, in un’epoca in cui si affacciavano alla ribalta le varie Nouvelle Vague nazionali. Proprio a Pesaro molti giovani autori sceglievano di presentare le loro opere: Jean Luc Godard, Miklos Jancso, Glauber Rocha, André Delvaux, Jean Marie Straub, Lucian Pintilie (omaggiato quest’anno con una retrospettiva), Julio Bressane, Peter Bogdanovich e l’italiano Silvano Agosti. Torri ha ricordato gli anni della contestazione e il ’68, quando una delegazione di 300 studenti rischiò di far sospendere il festival. Accanto alla sua opera di promozione delle nuove cinematografie, Pesaro ha sempre organizzato convegni sul ruolo della critica cinematografica. Come sintetizza la voce Mostra Internazionale del Nuovo Cinema scritta da Micciché per l’Enciclopedia del Cinema Treccani questa è una mostra di studio, in cui accanto alla presentazione dei film, c’è sempre l’analisi dei fenomeni e la produzione di una ricca documentazione (dai quaderni di studio alle sceneggiature desunte fino ai famosi libri verdi editi da Marsilio, tuttora usati come testi universitari). Anche Adriano Aprà , fin dalle prime edizioni membro della commissione di selezione, ha ricordato la contestazione del ’68. Vittorio Taviani, protagonista col fratello Paolo dell’Evento speciale di quest’anno, ha ricordato Micciché raccontando aneddoti divertenti. Poi Gianni Amelio, giurato del concorso, ha ricordato la soggezione che aveva nei primi anni della sua carriera nei confronti del festival, tanto da preferire la Quinzaine di Cannes per un suo film. Proprio Micciché lo chiamò a insegnare al CSC e gli comunicò la necessità non solo di saper girare, ma anche di saper scrivere e l’importanza dell’editoria cinematografica. A riguardo Amelio non ha nascosto un’aperta critica al fatto che al Centro Sperimentale non si pubblichi più niente.
Vito Zagarrio, responsabile dell’Evento speciale, ha ricordato affettuosamente un Miccichè mai accondiscendente, quasi burbero; Citto Maselli ha raccontato l’imbarazzo di quando con Franco Cristaldi, Sergio Leone e Claudia Cardinale si presentarono in smoking a Pesaro. Luca Ceriscioli, neoeletto sindaco di Pesaro, ha ribadito l’orgoglio di ospitare una manifestazione culturalmente così importante e ha confermato l’impegno di finanziamento anche se in controtendenza con i tagli statali alla cultura. Le conclusioni a un commosso Giovanni Spagnoletti, attuale direttore.