Un gruppo di giovani amici scopre come evocare gli spiriti facendo uso di un’antica mano imbalsamata, finché uno di loro si spinge troppo oltre aprendo irrimediabilmente le porte al mondo dei defunti. Perseguitato così da visioni soprannaturali, il gruppo si trova inconsapevolmente al centro di una possessione devastante che porterà a porsi una domanda importante: meglio fidarsi dei vivi o dei morti?
In sala dal 28 settembre con Midnight Factory Talk to me, l’originale horror d’esordio dei registi Danny e Michael Philippou, nati da YouTube dove sono noti al mondo come Rackaracka (oltre 1,5 miliardi di visualizzazioni).
Nominati FameChangers da ‘Variety’ nel 2016 e al 5° posto nella Cultural Power List dell’Australian Financial Review, sono creatori di contenuti online di genere horror, comico e action, che hanno collezionato oltre 6,6 milioni di iscritti solo su Youtube. Tra i numerosi premi che hanno ricevuto, vale la pena citare il Best Integrational Channel Streamy Award, il premio Best Overall agli Online Video Awards e l’AACTA Award per il miglior Web Show.
L’ispirazione per Talk to me è venuta osservando i bambini del quartiere che crescono. Come spiega Danny: “Uno dei ragazzi ha sperimentato la droga, i suoi amici hanno filmato l’esperienza mentre il ragazzo era sul pavimento in preda alle convulsioni. Tutti lo stavano filmando e ridevano di lui. Ho trovato il filmato sconcertante e terrificante.”
Quando un amico dei fratelli, di nome Daley Pearson, ha raccontato loro la sceneggiatura di un cortometraggio che aveva scritto su un gruppo di adolescenti che usavano la possessione per sballarsi, l’idea ha acceso subito l’immaginazione di Danny, il quale ha iniziato a discuterne con il suo co-sceneggiatore Bill Hinzman.
“Nella prima fase di stesura, la storia è letteralmente sgorgata fuori, i personaggi sembravano reali, e si è evoluta in modo molto naturale. Ho scritto le prime 80 pagine di scene, idee e personaggi, e da lì Hinzman ha iniziato ad aggiungere le sue idee per trovare il tema e la struttura. Il film parla di un’adolescente che diventa dipendente dalla possessione spiritica, una nuova forma di sballo. Ma a un livello più profondo tratta di giovani che affrontano la dipendenza e la malattia mentale, e del modo in cui ciò che inizia come una fuga da un dolore soppresso può effettivamente diventare una terrificante esplosione di quello stesso dolore”.
“Il nostro punto di partenza è creare un mondo totalmente credibile – commenta Michael – gli adolescenti riescono a fiutare l’artificio e gli atteggiamenti forzati. Abbiamo scelto adolescenti che parlano e si comportano come adolescenti, e non adulti che si comportano da giovani. Siamo molto ispirati dai film horror psicologici intelligenti degli ultimi anni che riflettono la società attuale ma con una lente classica. Questi film non sono solo divertenti, ma fanno evolvere la forma, rispettando l’intelligenza del pubblico. È questo il contributo alla conversazione sul cinema che vogliamo che questo film dia. Data l’enorme popolarità del genere horror in questo momento – e l’appetito per film horror emotivamente sofisticati che raccontino il mondo in cui ci troviamo – speriamo che la combinazione di un concept potente e dei personaggi ricchi e reali non solo attiri un vasto pubblico, ma generi anche una riflessione nel pubblico internazionale di tutte le età. E’ un film sincero che parla di come sia difficile affrontare i sentimenti da adolescente e di come questo porti a trovare degli espedienti che ‘incasinano’ la mente. Vogliamo che questo sia il nostro primo film perché è il più vicino al nostro mondo com’è adesso e vogliamo riuscire a catturarlo”.
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