Tajani: “Il cinema italiano è poco europeo”

“Il sistema Italia deve rapportarsi di più con Bruxelles. Ci deve essere da parte delle imprese meno approssimazione, una frequentazione non occasionale. In altre parole gli imprenditori devono avere con i direttori generali di Bruxelles gli stessi rapporti che hanno con i direttori generali dei ministeri, altrimenti l’Italia rischia di essere marginale con un danno per il nostro Paese ma anche per l’Europa tutta”. E’ il rimprovero del vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani alle imprese dell’industria cinematografica italiana che, pur essendo “un campione nella squadra europea” non ottiene frutti proporzionali alle sue capacità.

Tajani, al termine dell’incontro avuto oggi nella sede romana della Commissione con i distributori e i produttori del cinema, ha tenuto a rimarcare più volte che il comportamento dell’Italia è poco vantaggioso anche per l’Europa: “è come se ad una squadra mancassero giocatori come Del Piero e Totti e una squadra a 27 come l’Europa non può fare a meno di un giocatore come l’Italia che è così rilevante nell’industria cinematografica”. In sostanza il vicepresidente ha voluto spiegare che per ottenere i fondi comunitari bisogna presentare progetti buoni e competitivi ed occorre inoltre essere presenti a Bruxelles con un’azione costante di qualità e una capacità organizzativa. “L’Italia è quella che presenta più progetti ma anche quella che incassa meno frutti. Per gli imprenditori italiani devono esserci due capitali, Roma e Bruxelles, perché occorre essere sempre attenti ed informati. Un interesse generico non produce effetti”.