SULMONA 2002


Sono corpi mutanti, erotici, migranti, quelli che animano i film italiani, tutte opere prime o seconde, in corsa per l’Ovidio d’argento della XX edizione di Sulmonacinema (4-9 novembre 2002), il festival abruzzese che “nel corso di vent’anni – ricorda il coordinatore Paolo D’Amato – ha attraversato le cinematografie del mondo per poi tornare in patria, mantenendo intatto lo spirito del viaggiatore”.
“Abbiamo selezionato pellicole nate sotto il segno dell’eccentricità e dell’autonomia in cui prevale lo sguardo delle donne, ben 6 su 8 concorrenti” spiega il direttore artistico Roberto Silvestri.
Così, scorrendo il programma, troviamo Respiro di Emanuele Crialese, l’outsider nella corsa agli Oscar, Benzina di Monica Stambrini, Giravolte di Carola Spadoni, L’appuntamento di Veronica Bilbao La Vieja, Aprimi il cuore di Giada Colagrande. E poi i film dei registi che Silvestri chiama gli “italieni” perché, pur essendo italiani lavorano all’estero: Giovanna Sonnino con Strike a Light, Paola Igliori con American Magus, presentato in anteprima nazionale e Antonio Sucameli con Zorba il Buddha.
Ad Antonin Artaud, modello per i giovani filmaker, avanguardia anomala, poeta, drammaturgo, cineasta, teorico del “corpo senz’organi” riattualizzato dai filosofi dell’Anti-Edipo Deleuze e Guattari, è dedicata una retrospettiva che intreccia teatro e cinema. Accanto alla messa in scena del suo dramma radiofonico ultracensurato Per farla finita col giudizio di dio curata da Claudio Di Scanno, è prevista la proiezione di 4 pellicole di cui il “maudit” ha firmato sceneggiatura o soggetto, tra queste il “rinnegato” La coquille et le clargyman di Germaine Dulac, e un seminario.
Scorsese Due gli omaggi ad autori italiani. “Imperatore Adriano” presenta 3 dei 4 film (Geppo il folle, Yuppi du e Super rapina a Milano), girati dal molleggiato Adriano Celentano, autore, suggerisce Silvestri, di un “surrealismo popolare”, con Claudia Mori protagonista e madrina dell’evento in programma giovedì 7.
“Cinema fatto a mano” ricorda Antonio Margheriti, primo cineasta della fantascienza italiano, autore di un cinema di genere che, al pari di Lucio Fulci e Riccardo Freda, ha fatto del ‘low budget’ una risorsa per la sperimentazione, dimenticato in Italia e oggetto di culto all’estero per filmaker del calibro di Quentin Tarantino.
In chiusura il film evento di Martin Scorsese Il mio viaggio in Italia, documentario di 4 ore in cui il maestro racconta la “sua” storia del cinema italiano fino agli anni Sessanta.
Infine, le sezioni che da sempre accompagnano Sulmonacinema: il Concorso corti-cortissimi, 5 opere della durata inferiore ai 5 minuti che saranno votate nel corso della serata finale, e il Cinema nelle scuole con la proiezione di 3 film per il pubblico giovane.

autore
31 Ottobre 2002

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