Sulla stessa onda: amore teen oltre la malattia

Vivere ogni attimo. Perché quell’attimo durerà per sempre. Nonostante tutte le difficoltà. Al centro dell’opera prima di Massimiliano Camaiti Sulla stessa onda, c’è la forza dell’amore tra due adolescenti in grado di superare anche la malattia. I protagonisti del tenero teen drama italiano ambientato a Palermo, che sarà disponibile su Netflix dal 25 marzo, sono i giovanissimi Elvira Camarrone e Christian Roberto. Nel cast anche Donatella Finocchiaro, Corrado Invernizzi e Vincenzo Amato.

Sara, 16 anni, e Lorenzo, 17, si conoscono a un corso di vela. Lei è un’allieva caparbia, lui uno dei giovani istruttori. Tra i due scatta immediatamente un’intesa molto forte. Ma quando il corso finisce e Sara torna a scuola diventa sfuggente. La ragazza nasconde di essere affetta da una distrofia degenerativa e il decorso della malattia è molto rapido. Quel corso di vela era stata un’occasione per farle vivere un po’ di serenità e spensieratezza, come devono fare tutte le ragazze della sua età. Ma Lorenzo non demorde e alla fine tra i due scoppia l’amore. E anche quando il giovane scoprirà la malattia di Sara, le farà capire che l’importante è vivere anche quella difficoltà insieme.

L’idea di Sulla stessa onda, prodotto da CinemaUndici e realizzato da Netflix in associazione con Mediaset, nasce da un evento personale del regista e sceneggiatore, che ha profondamente cambiato la sua vita, di cui però preferisce non parlare. “Ho scritto un soggetto, che poi è cambiato con il tempo. Ma ciò che mi interessava era rispondere a una domanda: cosa c’è di più forte dell’amore? Nulla. Il mio film parla di vita, più che di malattia”, spiega Camaiti. Proprio per trasmettere al pubblico il senso profondo del film, il regista ha fatto “un lavoro sulle emozioni e sulla spontaneità con gli attori. Grazie alla leggerezza che sanno trasmettere, i personaggi diventano veri. Anche la musica è stata fondamentale per accompagnare le emozioni dei ragazzi in un’ambientazione siciliana senza tempo”.

Il dramedy nasce prima della pandemia, ma in qualche modo si sposa con il momento che stiamo affrontando. “Ci può portare a far riflettere sul fatto che dobbiamo trovare la vita persino nei momenti più difficili e complicati”, dice sempre Camaiti. E sono d’accordo anche i due protagonisti, che sin dai provini hanno cercato di trovare il giusto feeling per interpretare i personaggi di Sara e Lorenzo. “Questo è un film che mostra come l’amore riesca a superare qualsiasi cosa – dice Camarrone – Guardando all’oggi, tutti siamo rimasti colpiti indistintamente dalla pandemia. Dobbiamo vivere ogni attimo senza farci scappare nulla. Questo è un messaggio rivolto soprattutto a noi giovani, che spesso non ci rendiamo conto del valore della vita”.

“Spero che il film porti i giovani a riflettere sul momento che stiamo vivendo. Non dobbiamo farci abbattere dalle difficoltà, ma andare avanti”, aggiunge Roberto. Donatella Finocchiaro, che nel film interpreta la mamma di Sara, più che portare la sua esperienza da genitore, ha recuperato il suo vissuto da figlia per dare vita al personaggio di Susanna. “Per dieci anni sono stata al fianco di mia mamma che era malata – racconta l’attrice – Da figlia ho cercato di farle vivere una realtà edulcorata, con l’idea che tutto sarebbe cambiato. Ed è un po’ quello che faccio nel film con Sara. La malattia è un incidente di percorso all’interno di una bella storia d’amore tra due ragazzi, come non si raccontava più da tanto tempo nel cinema italiano”.