Case sventrate, crolli, macerie, paesi che il giorno prima c’erano e non ci sono più: sembrano le immagini di un paesaggio post-bellico quelle con cui si apre Sisma nel Friuli, una delle testimonianze più intense e preziose della sciagura che la sera del 6 maggio 1976 colpì la regione.
Presentato al Cinema Sociale di Gemona nel 2019, nel corso del tradizionale appuntamento cinematografico che la Cineteca del Friuli organizza in occasione di ogni anniversario del terremoto, grazie a Luce Cinecittà, che lo ha gentilmente concesso anche per il 45° anniversario, il documentario si può ora vedere instreaming gratuito, dal 6 al 9 maggio, sulla piattaforma AdessoCinema.
Nelle stesse date sarà disponibile – sempre in streaming gratuito – Quando la terra chiama di Massimo Garlatti-Costa, documentario che racconta il dramma del terremoto attraverso la voce dei friulani nel mondo, che dasubito si mossero per aiutare la propria terra di origine e la sua gente.
Sisma nel Friuli mostra le terribili lesioni inferte al paesaggio – in particolare in alcuni centri dell’Alto Friuli quali Gemona, Venzone, Majano, quasi completamente rasi al suolo – ma anche le incessanti operazioni discavo per il recupero dei feriti e dei morti, e il dolore dei sopravvissuti, condensato nelle immagini conclusive del funerale collettivo di Majano.
Realizzato dall’Istituto Luce per il Servizio Documentazione e Relazioni Pubbliche del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il documentario mostra soprattutto il fondamentale ruolo che questi ebbero nel soccorso alle popolazioni colpite, insieme all’esercito e agli altri corpi militari, cui si sono viavia affiancati la Croce Rossa, i volontari e gli aiuti provenienti dall’estero.
In 30 minuti di immagini dal montaggio serrato l’opera riesce a trasmettere il senso di un’immane tragedia e di una altrettanto grande solidarietà. Fra i motivi di interesse del filmato anche la possibilità di vedere gli edifici cheerano rimasti in piedi dopo la prima scossa. Uno di questi, situato di fronte al Duomo di Gemona, è Palazzo Gurisatti, oggi sede della Cineteca del Friuli. In una delle sequenze in cui appare il sottosegretario Giuseppe Zamberletti, commissario straordinario per le zone terremotate e giunto immediatamente in Friuli, si può vedere la facciata originale quattrocentescache, benché fortemente danneggiata, aveva resistito al primo terribile urto.
Solo le successive scosse di settembre l’avrebbero definitivamente abbattuta. Il terremoto del 1976 in Friuli è il fulcro anche di Quando la terra chiama di Massimo Garlatti-Costa, realizzato da Raja Films per l’Ente Friuli nel Mondo. Il documentario inizia con le drammatiche immagini dei primissimi soccorsi a Pinzano e Forgaria la notte del 6 maggio, quando le notizie erano ancora confuse e molto frammentarie. La mattina dopo, Gianni in , uno dei primi giornalisti della Rai giunti sui luoghi del disastro, racconta la dignità e la forzad’animo della gente di fronte alle case distrutte. Quando la terra chiama offre una doppia narrazione: da una parte il Friuli terremotato attraverso le immagini d’archivio, dall’altra le voci dei friulani nel mondo, che vissero il dramma del sisma dalle loro terre di emigrazione. Da Australia, Canada, Francia, Svizzera, Inghilterra, e da tantissimi altri paesi, i friulani si mossero da subito per aiutare la propria terra di origine e la sua gente.
Il documentario offre quindi al pubblico l’opportunità di vedere il terremoto del1976 attraverso gli occhi di chi non era in Friuli e che tanto si diede da fare per aiutare. Attraverso materiale d’archivio e riprese inedite, racconta le innumerevoli iniziative pro Friuli da parte dei suoi “figli” lontani, coordinate dall’Ente Friuli nel ondo. E ci mostra il Friuli terremotato così come era visto dalle testate giornalistiche e televisive nazionali e internazionali, con le testimonianze di noti giornalisti, come gli inviati Rai Gianni Minà, Edelk Ossere Bruno Vespa, e Terry Spence del canale australiano Channel 9.AdessoCinema è la piattaforma online curata da Cinemazero di Pordenone, Visionario di Udine e Cineteca del Friuli con la collaborazione della Tucker Film. Il catalogo completo (un centinaio di titoli, tra film edocumentari, sia recenti sia d’epoca) è disponibile su www.adessocinema.it
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