Fellini vide da bambino Maciste all’inferno e provò a rifarlo inconsciamente in tutti i suoi film, Visconti ammirava Silvana Mangano sul set esclamando “Sì, ora sei mia madre”. Paolo Sorrentino ha rielaborato il lutto per i genitori in più lavori. E il Michele di Nanni Moretti urlava: “Io non voglio superarlo il complesso di Edipo!”.
Sono questi i temi su cui riflette l’interessante saggio di Alessandro Chetta, in libreria da Maggio 2024 con Edizioni Sabinae.
Se il cinema è sogno, allora contiene gli aspetti più reconditi della psiche di chi lo realizza e di chi lo guarda. Autore e spettatore sono complici e avversari: grondano l’uno dentro l’altro desideri e traumi, angosce e voluttà.
Per conflitti politici irrisolti e tabù cattolici, l’Italia ispira un cinema più ‘freudiano’ degli altri, analitico nella risata e nel pianto, e questo libro prova a raccontare con quale profondità i film hanno contribuito a modellare la vita psicologica della nazione.
Storia freudiana del cinema italiano
Sessualità, traumi e tabù, da Flaiano a Sorrentino
di Alessandro Chetta
Edizioni Sabinae
Uscita maggio 2024
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