Se nel nome c’è un presagio, “nomen omen” insegnano i latini, et voilà Maxime Le Mal, il villain di Cattivissimo Me 4, la cui voce italiana è di Stefano Accorsi, alla sua prima prova con un personaggio animato, interessante anche perché restituisce un timbro in cui non si riconosce il suo proprio, dimostrando così una versatilità vocale, che gioca con l’accento francese: “forse non è mai capitato – di essere chiamato a doppiare un personaggio della fantasia animata -perché ho una voce troppo riconoscile, che però, per un cartoon, puoi invece trasformare. Il francese? È ‘colpa’dell’originale, Will Ferrell, che per primo ha fatto quell’accento, quindi… è stata una specifica richiesta di produzione”.
Il sesto lungometraggio del franchise di Cattivissimo Me, ed il sequel di Cattivissimo Me 3, è dunque Cattivissimo Me 4 diretto da Chris Renaud, veterano regista del primo film.
Una folle corsa in auto sulle curve di una montagna, destinazione quello che sembra un castello misterioso, ma si scopre presto essere il Lycée Pas Bon, scuola superiore frequentata da Gru (Max Giusti) e da – madame et monsieur – da Maxime Le Mal, uno che ha trasformato la propria ossessione infantile per gli scarafaggi nella sua espressione di cattiveria: avvolto in un voluminoso piumino verde sgargiante con ricami dorati, tinte en pendant con il ciuffo della chioma e il riflesso delle lenti degli occhiali, questo costume contiene l’essenza della creatura insetto; è un bozzolo che fa da involucro all’aspetto animale ma che avvolge anche una fragilità interiore. “Lui diventa l’emblema della persona chic, c’è una ricercatezza del modo di porsi, ma è tutta una protezione: nella vita le maschere per proteggerci sono tante, a volte necessarie, non tutti gli ambienti consentono di abbassare la maschera. È abbastanza improbabile non farlo perché ci sono sempre delle convenzioni e ogni persona che ti trovi di fronte ti suscita emozioni che sono sfumature della maschera, talvolta le meno problematiche, mentre altri si proteggono in modo più sistematico”.
C’è una vecchia acredine liceale tra Gru e Maxime, che dopo un rocambolesco prologo conosce la prigione per mano della Lega Anti Cattivi: riesce a evadere e, insieme alla sua fidanzata Valentina, giura vendetta a Gru, che si ritrova – in quattro e quattr’otto – costretto a fuggire con la sua famiglia – Lucy (Carolina Benvenga) e le tre figlie Margot, Edith e Agnes, oltre al bebé Gru Junior, il tutto vivendo sotto falsa identità, nell’auspicio di mascherarsi dal temutissimo super cattivo.
“Mi piace quando i villain hanno una ferita, qui la cattiveria è più una fragilità umana. Dell’estetica mi piaceva molto lo scarafaggio, che a me, però, fa veramente impressione: lo vivo come un insetto intelligente, perché cammina molto in fretta, e questo mi mette a disagio. Nel film è tutto per finta, per fortuna”. La vicenda con Gru, dunque, “comincia tutta durante il liceo, il loro destino s’è scritto lì, e c’è una sorta di verità reale”, perché spesso molte storie adulte hanno la propria radice in quel periodo della vita, così è anche per Le Mal e Valentina, “due persone con un rapporto glam all’apparenza, ma all’interno con molte nevrosi”.
E Stefano Accorsi ricorda benissimo il suo periodo al liceo, con fatiche scolastiche, una passione per le Lettere, “benché la mia professoressa non mi credesse”, e una capacità efficace “in Fisica”, però “al liceo vivevo per il cinema, mi registravo i film la notte, per guardarli poi il pomeriggio. Andavo al cinema e ho capito presto che lì ci fosse una forma d’amore viscerale: parlavo di attori che altri non conoscevano. C’era una dimensione scenica che avevo cominciato a trovare”.
Accorsi è anche papà, un ruolo fondamentale anche nella storia animata, in particolare rispetto a Gru e al suo Gru Junior, che Maxime punta come soggetto da rapire ma questo piano diabolico in realtà si rivela “il motore del loro rapporto, perché Junior all’inizio non gli dà nessuna soddisfazione: è terribile allontanare il figlio dal padre, ma al tempo stesso Maxime è la molla del grande riavvicinamento. È un portatore involontario di valori sani. È interessante anche il finale, in cui Gru e Maxime cantano insieme: dietro un antagonista si può celare qualcuno che ti somiglia, con punti in comune e affinità che poi si apprezzano nel tempo”.
E, l’Accorsi-papà, racconta anche di avere “un ottimo rapporto con i cartoni, credo di aver visto tutto in animazione, almeno da 17 anni a questa parte, età del mio primo figlio. Siccome la saga dei Minions è cominciata 14 anni fa, l’abbiamo vista con entrambe le generazioni dei miei figli: sono una cosa irresistibile. Io non vedevo l’ora di fare un cartone animato. È stata un’occasione. Quando sei una new entry su un progetto del genere ti fa piacere esserci, consapevole di essere una parte di un grande meccanismo”.
Cattivissimo Me 4 esce al cinema dal 21 agosto 2024, con Universal Pictures.
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