Stati Generali della lingua italiana nel mondo: il ruolo del cinema

L'intervento del presidente e AD di Luce Cinecittà all'iniziativa che si tiene a Firenze dal 21 al 22 ottobre e voluta dal ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale


Si tengono il 21 e 22 ottobre a Firenze, a Palazzo Vecchio e presso il Teatro della Pergola, gli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo: l’iniziativa voluta dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con MIUR e MIBACT. Un’occasione per approfondire le correnti strategie di diffusione dell’italiano all’estero e per fare il punto, in modo costruttivo, sulle nuove sfide da affrontare, in contemporanea con l’avvio della XIV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, che coinvolge tutta la rete culturale e diplomatica del MAECI. I lavori sono stati aperti dal ministro dell’Istruzione, Ricerca e Università Stefania Giannini, dal sindaco di Firenze Dario Nardella, dal sottosegretario agli Affari Esteri Mario Giro e dal direttore generale della promozione sistema Italia, ambasciatore Andrea Meloni.
Pubblichiamo l’intervento svolto nella giornata odierna dal presidente e AD di Luce Cinecittà Roberto Cicutto.

Nel documento conclusivo del Gruppo di Lavoro su “Gestione e Strumenti della promozione della lingua italiana”, si pone giustamente l’accento sull’importanza assunta dagli Stati Generali “per l’impostazione di una politica linguistica coerente e coordinata e per gli effetti positivi che potranno produrre per una migliore diffusione, conoscenza e valorizzazione dell’italiano non solo all’estero, ma anche in Italia attraverso la scuola”. Si analizzano inoltre i possibili strumenti utili alla diffusione della nostra lingua attraverso manifestazioni culturali (talvolta industrial-culturali) atti allo scopo.
Il cinema, e l’audiovisivo in generale, rappresenta un po’ la sintesi di questi strumenti, potendo al suo interno racchiuderli tutti. Da sempre il cinema è stato considerato il miglior ambasciatore del Made in Italy (includendo anche la promozione del territorio, oltre che della cucina e della moda). Ma va in realtà considerato prodotto del Made in Italy esso stesso e non si può scordare che è fatto di immagini e di parole.

E le parole sono italiane (come abbiamo appreso la quarta lingua più studiata al mondo, e non credo per ragioni commerciali ma perché identificata con la lingua della cultura, del bello, e anche del Vaticano).Inoltre si presta ad una utilizzazione interdisciplinare, come dimostra l’intelligente uso che ne ha fatto Rem Koolhaas, curatore dell’ultima Biennale Architettura, che l’ha usato (con filmati originali di montaggio o con la proiezione di clip) per illustrare i “fundamentals” dell’architettura, quegli elementi senza i quali non si costruisce (dalla porta alla scala, dall’infisso al balcone…).
Tutto ciò assomiglia molto alla scoperta dell’acqua calda. Ma se si pensa solo ai mille modi in cui si può “usare” il cinema nelle scuole e nelle università all’estero e non solo, oltre che negli Istituti Italiani di Cultura e nelle attività della Dante Alighieri, l’acqua diventa bollente.

Un’esperienza ormai decennale sul territorio di Roma e del Lazio è rappresentata dal programma “Cinema e Storia”. La prima fase è costituita da un “corso di formazione” per insegnanti su come alcuni film trattino un particolare periodo storico. A loro volta gli insegnanti attraverso proiezioni in classe (con DVD da noi forniti), creano lezioni mostrando una serie di film (da 3 a 5 titoli) per argomento.
Per esempio per quanto riguarda la Prima Guerra Mondiale i film scelti sono: La Grande Guerra di Mario Monicelli, Uomini contro di Francesco Rosi, I recuperanti di Ermanno Olmi (oltre a materiali d’archivio di Istituto Luce). E ovviamente si può arrivare fino ai giorni nostri, addirittura oltre i temi affrontati dai programmi scolastici.

Ma le lezioni possono riguardare materie diverse dalla storia, per esempio affrontando il tema cinema e letteratura. L’Italia è il paese che più di ogni altro produce cinema e fiction basata su testi letterari. E ancora il metodo può essere applicato alle arti figurative, all’architettura, alla geografia, al design, alla musica, alla moda o ai temi del lavoro e dell’industria (come dimostra la mostra del Vittoriano per i 90 Anni di Istituto Luce).
Andando in molti paesi per le iniziative di promozione del cinema all’estero, mi sono reso conto di quanta domanda di cultura italiana esista e di come con istituzioni importanti quali UCLA, NYU, Colombia University, Yale, BFI etc. le porte si siano spalancate a questo tipo di esperienza, con appuntamenti ricorrenti e non solo una tantum.
Si tratta di istituzionalizzare questi appuntamenti e integrarli con i programmi didattici. Ci sono paesi limitrofi all’Italia (nord Africa, Malta, Albania, Paesi Balcanici) dove tutte le persone che hanno più di 40 anni hanno appreso e parlano ancora fluentemente l’italiano perché ricevevano i nostri programmi televisivi.
Con l’arrivo del satellite, quasi tutti guardano i programmi di lingua inglese, ma soprattutto le fiction e i film (oltre alle news). Da parte nostra stiamo rilanciando la diffusione del cinema italiano attraverso reti tematiche e piattaforme digitali, con la programmazione di nostri film e fiction sottotitolate nella lingua del paese.

Molto di quanto detto sopra, coincide con gli scopi del progetto VIVIT (Vivi Italiano) dell’ Accademia della Crusca, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti relativi agli strumenti didattici e le parti specifiche dedicate alla cultura italiana, inclusi i mezzi di comunicazione di massa.
Da non scordare quanto la rete (purtroppo talvolta anche in forma illegale) usi il cinema per “alimentare” gran parte della propria comunicazione (vedi social network e youtube). Per concludere la somma di cinema e lingua italiana, consente di svolgere una attività di reciproca promozione e diffusione, attraverso un mezzo (il cinema) che ha valore intrinseco ma si alimenta del secondo “oggetto di promozione”: la lingua.
Solo la lirica può “probabilmente” ma in forma più elitaria, uguagliare la perfetta sintonia fra strumento e oggetto della promozione uniti nel promuoversi entrambi, non scordando che entrambi sono elementi fondanti e insostituibili della cultura italiana.

autore
21 Ottobre 2014

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