Stati generali dell’animazione e nuova legge

“Il settore dell’animazione è per noi un punto di vista importante, perché data la sua specificità evidenzia in particolar modo le criticità e i punti deboli del sistema attorno a cui poggia l’audio-v


“Il settore dell’animazione è per noi un punto di vista importante, perché data la sua specificità evidenzia in particolar modo le criticità e i punti deboli del sistema attorno a cui poggia l’audio-visivo in Italia”. Lo dice il Direttore Generale Cinema Nicola Borrelli agli Stati generali dell’animazione italiana, promossi dalle associazioni di settore Cartoon Italia e Asifa Italia in collaborazione con ANICA, che si sono tenuti a Roma presso la sede dell’Anica con numerosi interventi da parte degli operatori di settore che hanno affrontato i temi più caldi dell’industria.  

“I punti focali – ha continuato Borrelli – sono risultati essenzialmente due: il sottodimensionamento finanziario e produttivo degli operatori e un rapporto complicato con obblighi di investimenti e programmazione. Punti che riguardano tutto il settore audio-visivo ma che l’animazione mette in luce in maniera particolare, ad esempio per l’impossibilità di accedere ai fondi Eurimages, con conseguente difficoltà nel rapporto anche con i broadcaster. C’è una nuova legge in ballo e come immaginerete è frutto di anni di consultazioni con gli operatori. Abbiamo fatto quello che ci hanno chiesto: il tax credit aumenta al 30%, e abbiamo riscritto la parte relativa agli obblighi. Ora però ci saranno anche meno alibi. Il produttore indipendente si siederà al tavolo con degli elementi più robusti da tirare in campo, e naturalmente bisogna fare i conti con il fatto che non siamo più negli anni ’80 e la tv non è più sola e sovrana, con l’intervento di tecnologie digitali e piattaforme alternative varie. Bisogna sfruttare il cambiamento per far uscire il mercato da quello che è il suo principale limite: la ristrettezza. Rispetto agli altri paesi siamo piccoli e non dovremmo, la creatività non ci manca, ma o si fa il salto di qualità oppure si rischia di uscire dal novero dei paesi produttori”.  

L’intervento di apertura è spettato invece a Riccardo Tozzi: “L’animazione è un settore completamente trascurato in Italia – ha detto il presidente dell’Anica –  ha dinamiche complesse e dal punto di vista industriale è ad alta intensità tecnica e ad alto costo. Finanziare film d’animazione è difficilissimo, ma non farlo è un errore strategico enorme. L’esempio francese mostra come quando l’animazione è fatta ad alto livello mobilita professionalità, tecnologie, ha un’alta redditività e permette di competere su livello internazionale. Però questi risultati sono il frutto di molti anni di lavoro e di un sostegno di investimenti pubblici, necessari nei settori dove c’è molto da rischiare. L’animazione italiana non l’ha avuto, però seppur tardivamente l’abbiamo chiesto come Anica e nel disegno di legge del governo, c’è. Comincia ad esserci la sensibilità su questo, ma deve cambiare la mentalità di noi produttori. Anche perché il pubblico italiano è per il 46 per cento sotto i 14 anni, una quota enorme  largamente determinata dall’animazione. Se noi non riusciamo a competere ci allontaniamo da questa grandissima parte di spettatori”.  

Moltissimi gli interventi della ricca mattinata comunque, da quelli  – tra gli altri – del presidente di Cartoon Italia Anne-Sophie Vanhollebeke al presidente Asifa Italia Maurizio Forestieri, dell’amministratore delegato di RAICom Luigi De Siervo ai produttori Francesca Cima e Luciano Stella, alla presidente della Film Commissions Italia Stefania Ippoliti, agli esponenti di DOCit e 100Autori Agnese Fontana e Luca Raffaelli, per finire con il commissario AGCOM Antonio Nicita, all’Amministratore Delegato della Rai Antonio Campo Dall’Orto, al sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico Antonio Giacomelli a Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura al Parlamento Europeo cha ha dichiarato: “ho imparato molte cose durante questa mattinata, ad esempio che l’animazione non è un genere ma un linguaggio da valorizzare, con prodotti che necessitano di attenzione perché richiedono una media di tre anni per la lavorazione, con investimenti importanti anche in termini di risorse. E’ necessaria una visione che sia anche di sistema”.      

E intanto oggi à nata Animation Italia, nuova Associazione Nazionale che raggruppa e rappresenta le imprese indipendenti della produzione audiovisiva e multimediale in animazione e quelle della relativa filiera. Un settore che ha al proprio interno eccellenze creative e produttive e che da molti anni cerca di costruire le condizioni per far crescere l’industria dell’animazione e per competere alla pari sui mercati internazionali.   Secondo i soci di Animation Italia, presieduta da Giorgio Scorza (vicepresidente Riccardo Trigona) la società nasce proprio per contribuire a promuovere e rafforzare il sistema italiano del prodotto audiovisivo di animazione e accoglie con grande favore il recentissimo disegno di legge del Governo in materia di cinema audiovisivo che fa sue le istanze dei produttori indipendenti : il consolidamento dell’industria audiovisiva, politiche incentivanti delle coproduzioni internazionali, regole chiare per tutti, l’ottimizzazione nella gestione dei diritti e nella  distribuzione multimediale e internazionale, la formazione professionale sempre aggiornata, la definizione di un mercato efficacemente concorrenziale e la centralità del merito.    

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01 Marzo 2016

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