Spider-Man scala i tetti di Roma

In attesa dell'uscita del film due chiacchiere con regista e protagonista, e apparizione dell'Uomo Ragno sui tetti della Capitale


Manca ormai pochissimo all’uscita di Spider-Man: Homecoming, secondo reboot cinematografico della saga del tessiragnatele Marvel dopo l’incarnazione di grande successo a opera di Sam Raimi, tutto sommato abbastanza classica, e quella un po’ più ‘teen’ ma non particolarmente convincente di Marc Webb, arrestatasi al secondo capitolo (con parecchi fili narrativi lasciati in sospeso) nel momento in cui la Sony – attuale proprietaria dei diritti di utilizzo del personaggio –  ha trovato un accordo con la Marvel per permettere a Spidey alias Peter Parker di apparire nello stesso universo narrativo di Iron Man, Hulk, Thor, Capitan America e i Guardiani della Galassia. La questione dei diritti, però, non è del tutto chiarita, dato che anche l’universo di Spider-Man è sfaccettato e contiene moltissimi comprimari, come ad esempio Venom, una sorta di sosia nero, linguacciuto e cattivo dell’eroe. E’ notizia certa che la Sony stia preparando uno spin-off su questo personaggio, interpretato da Tom Hardy, e fino a poche settimane fa lo avevano annunciato per progetto a sé stante, separato dal mondo cinematografico dell’attuale Uomo Ragno. Poche sere fa, invece, una video-intervista ad Amy Pascal (chairman Sony) e Kevin Feige (presidente dei Marvel Studios) sembra aver rivelato il contrario. O meglio, lo ha rivelato la Pascal, mentre Feige faceva facce buffe mostrando di non essere d’accordo o comunque di non essere informato sulla questione.

Mentre il video fa ancora il giro della rete, il nuovo interprete di Spider-Man Tom Holland (The Impossible, il recente Civiltà Perduta e un Billy Elliot teatrale in cui sfoggia tutte le sue doti di ballerino), insieme al regista Jon Watts (ricordato soprattutto per l’horror indipendente Clown), presentano a Roma il nuovo film. O meglio, uno spezzone. L’anteprima arriverà a luglio (uscita prevista il 6), ma per questioni organizzative si è deciso di anticipare l’incontro con la stampa a oggi. Il materiale visionato è sotto embargo, soprattutto a causa di una scena che potrebbe esaltare in particolar modo i Marvel fan cinematografici della prima ora, e che naturalmente non sveleremo. L’organizzazione è impeccabile – nonostante un bel po’ di ritardo sulla tabella di marcia – e soprattutto molto caratteristica. Si tiene infatti su una terrazza in cima a La Lanterna, struttura Lounge ideata nientemeno che da Fuksas e situata in Via Tomacelli, nel centro di Roma. Il che permette anche una pittoresca apparizione sui tetti di Spider-Man in persona, proprio mentre Holland si dilegua misteriosamente. Sarà un caso?

La conferenza è moderata da Manlio Castagna, direttore del Giffoni Film Festival. “Spider-Man è un eroe con cui tutti si identificano – ha detto il regista – La chiave di volta per entrare nel personaggio è che è una persona normale. Non ha chiesto i poteri, gli capitano per caso e cerca di fare del suo meglio. In questo senso è una novità, per il mondo degli eroi, e infatti rispetto agli altri che abbiamo visto finora nei film Marvel, ha un’identità segreta. Ma se lo incontrassi gli direi di stare tranquillo, che andrà tutto bene, che sta facendo la cosa giusta. E’ solo un tipo del Queens: Molti cinecomic sono ambientati a New York, c’è Times Square, il Financial Distric, Manhattan. Ma ho colto l’occasione per spostare ’attenzione su altri luoghi di questa grande città.”  

“Ho raccolto una sfida – ha proseguito Holland – riportando il personaggio nel suo contesto, a scuola, ci siamo chiesti cosa farebbe un quindicenne se avesse dei superpoteri. E probabilmente si divertirebbe. Lo farei pure io. Non ha ancora sviluppato il senso di responsabilità. Conosciamo la storia delle sue origini, non volevamo ripeterla, e io non ne avevo bisogno. Conosco già bene Spider-Man, gioco a essere lui da quando ero piccolo. Sono un Marvel fan e lavorare con un mostro sacro come Robert Downey Jr. (interprete di Iron Man che è molto presente nel film, ndR) è stato fantastico. Quando ho fatto il provino mi avevano detto che lui sarebbe stato presente. Quindi lo vedo, gli vado incontro e inizio a dirgli quanto lo ammiro, e qua e là. Poi vedo entrare Robert. Mi sono reso conto che stavo parlando con la controfigura. Beh, almeno ho fatto la figura dell’imbecille solo con la controfigura. Nel film, Peter a otto anni ha visto Tony Stark dichiarare di essere Iron Man in tv. Vediamo tutto dalla sua prospettiva. Ho saputo di essere stato scelto per il film su Instagram, ho iniziato a saltare e gridare come un pazzo. La danza ti prepara per molte cose, ma non a cadere da sessanta metri. Ma mi ha dato, insieme al teatro, uan grande consapevolezza del mio corpo. Il costume invece, la prima volta che l’ho indossato mi ha deluso. Mi stava larghissimo, era quello della controfigura. Solo in un secondo momento ne ho avuto uno su misura. Amo molto questa versione di Peter e penso che se lo incontrassi avrei molti consigli da chiedergli”.

Il villain è l’Avvoltoio, qui interpretato da Micheal Keaton, che oltre ad essere stato Batman nei film di Tim Burton ha interpretato Birdman nel film autoriale di Inarritu che però prevedeva la presenza di un supereroe: “Ma questo non c’entra – assicura Watts – l’ho scelto perché è un grande e offre performance attoriali entusiasmanti.  Si parla anche di una lodevole iniziativa: Marvel Comics ha deciso di rendere Spider-Man protagonista di tre storie fuori serie dedicate al tema del bullismo, a scopo educativo e informativo raccolte in un albo di 32 pagine disponibile in edicola e fumetteria a partire da questa settimana. Nelle pagine finali l’albo include un articolo di presentazione del movimento MaBasta! (“Movimento Anti Bullismo Animato da STudenti Adolescenti”) e una pagina informativa con i riferimenti da contattare in caso si venga a conoscenza di atti di bullismo. “Non sono mai stato bullizzato – ha chiuso Holland – ma Peter Parker è un ragazzino geek come ne esistono tanti nelle scuole dove vengono magari bullizzati costantemente. Noi abbiamo voluto dare un esempio positivo, vogliamo dire a tutti i ragazzi che verranno a vedere il film di godersi la propria giovinezza, la scuola, di non vestirsi di sovrastrutture, di essere semplicemente come si è”.

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20 Giugno 2017

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