La data si avvicina. Tutti i fan dell’Uomo Ragno aspettano il 4 luglio, giorno in cui uscirà The Amazing Spider-Man, nuovo film ispirato alle gesta dell’arrampicamuri più celebre del mondo. Rispetto ai capitoli precedenti, diretti da Sam Raimi, si tratta di un nuovo inizio o, come si dice in gergo, un ‘reboot’. Nuovo regista (Marc Webb, autore della commedia 500 giorni insieme, qui al suo esordio in un action), nuovo protagonista (l’Andrew Garfield di The Social Network e Non lasciarmi), nuovo cast di comprimari (Emma Stone è Gwen Stacy, la bella dell’eroe, Rhys Ifans è Curt Connors/Lizard, il supercattivo della situazione) e una trama che ignora quanto fatto in passato per approcciare la storia da un punto di vista diverso e originale. Naturale che attorno al film ci sia molta aspettativa e che dunque la visione in anteprima di alcune immagini della pellicola, organizzata da Sony in collegamento satellitare mondiale, sia un appuntamento molto atteso dagli appassionati, che sfidano il maltempo abbattutosi negli ultimi giorni sulla capitale pur di essere presenti.
Noi, in più, abbiamo un privilegio. Assistiamo infatti all’evento a fianco di chi Spider-Man, letteralmente, lo crea, il disegnatore romano Stefano Caselli. Fattosi le ossa prima come storyboarder per cinema e pubblicità, poi come illustratore per Playboy, infine come artista regolare per Devil’s Due, Stefano ha anticipato l’ondata di talenti italiani che nel corso dei primi anni 2000 ha invaso le reti di casa Marvel, l’editore statunitense che pubblica appunto l’Uomo Ragno. Alle storie di Spidey ci lavora da circa due anni. Affabile e cordiale, Caselli non ha certo l’aria supponente della star. Si siede invece insieme a noi e si gode lo spettacolo.
Che, c’è da dire, è notevole. Il tutto è molto ben organizzato. Il cast si è diviso i compiti e ognuno copre una delle città principali coinvolte: a Los Angeles il regista Webb, l’adorabile Emma a Rio De Janeiro, Ifans a Londra e Garfield a New York. Da noi l’evento è invece introdotto dalla brava DJ Mariolina Simone, che ha l’arduo compito di intrattenerci ‘a parole’ in attesa che il collegamento abbia inizio.
Webb è chiaro sulle sue intenzioni: “Questo film tratta aspetti della mitologia ragnesca che gli altri episodi non hanno affrontato”. Tanto che il claim è “The untold story”, la storia mai raccontata. Appena parte il primo trailer, in 3D e, a sorpresa, in italiano, capiamo perché. Questo Spider-Man è molto diverso dal ragazzotto imbranato dei film di Raimi, rifacendosi più alla versione ‘ultimate’, una tra le più recenti delle sue incarnazioni fumettistiche. E’ un tipo piuttosto sveglio che vuole scoprire la verità sulla sua vita e, soprattutto, sui suoi genitori, scomparsi nel nulla quando lui era piccolo. Una trama che si preannuncia più ‘dark’, se vogliamo, e magari anche più sentimentale di quelle a cui siamo abituati, ma una cosa è certa: non assomiglia per niente a Twilight, come qualcuno aveva invece azzardato. Piuttosto, è relativamente ‘realistico’: il costume dell’eroe, ad esempio, sembra ricavato da una normale tuta da motociclista.
Di grande impatto il comparto visivo, con effetti 3D all’altezza e un montaggio serrato. “Al di là dell’indubbia qualità tecnica del prodotto – commenta Caselli – una cosa mi colpisce: le movenze dell’Uomo Ragno. E’ veloce, agile, ha un che di inumano”. Lo sa bene lui, che con il suo tratto ‘plastico’ ha donato all’eroe una fisicità cinematografica anche nel disegno, anticipando in qualche modo la visione concreta di Webb: “Onestamente è stato un caso – racconta ancora il disegnatore – Nonostante il mio approccio generalmente poco realistico al fumetto, amo cercare delle soluzioni “palusibili”. Non ho mai amato le tute che sembrano dipinte sui personaggi, per intenderci. Al contrario mi piace dare la sensazione che ci sia un tessuto a coprire i corpi. Niente indicazioni dalla Marvel….speriamo piuttosto che la Sony non mi faccia storie!”.
Nel frattempo, sullo schermo, gli attori hanno modo di approfondire un po’ i loro personaggi: “Perché ho accettato di essere Spidey? – commenta Garfield – perché mica sono scemo! Credo che tutti nella sala vorrebbero esserlo! Solo che adesso sono terrorizzato…”. “La differenza tra la mia Gwen e Mary Jane, la ragazza che abbiamo visto negli altri film – dice invece Emma Stone – è che Mary Jane era innamorata di Spider-Man, mentre Gwen si innamora di Peter Parker, l’uomo sotto la maschera”. “Il Dottor Connors – spiega Ifans – era molto vicino al padre di Peter prima di diventare Lizard, e questo lo rende interessante. Tutti i cattivi dell’universo ragnesco sono comunque umani e pieni di difetti, esattamente come Peter”.
Si passa poi al secondo rullo, stavolta in 2D perché – come spiega Webb – alcune parti devono essere ancora renderizzate. Le immagini dosano sapientemente momenti spettacolari e scene di dialogo. Tra i primi ci sono estratti della mutazione di Connors in lucertolone gigante e dell’epica battaglia finale – con echi di King Kong – oltre all’immancabile ‘volo’ a fil di tela tra i grattacieli della Grande Mela. Vediamo anche Peter che sperimenta i suoi nuovi poteri ma soprattutto lo vediamo alle prese con i primi, timidi approcci nei confronti di Gwen, sotto l’occhio attento dell’amorevole Zio Ben (interpretato da Martin Sheen). C’è anche un confronto con il padre di lei, un integerrimo capitano della polizia che non vede di buon occhio l’attività di Spidey come vigiliante, e infine la ‘prima uscita’, piuttosto esilarante, nei panni dell’Uomo Ragno, alle prese con un ladro di macchine.
Rispetto alla versione Raimi, due sono le differenze principali. La prima è il periodo della vita di Parker in cui si ambienta la pellicola, gli anni del liceo, a cui invece i precedenti film si limitavano ad accennare. La seconda è che Spidey, proprio come nel fumetto, non possiede filiere organiche ma usa degli spara-ragnatele tecnologici.
Chissà se l’uscita di questo film influenzerà anche le vicende del personaggio nelle storie cartacee. “Non ci provate – conclude scherzando Caselli – per contratto non posso dare anticipazioni. Ma sono ancora al lavoro sul Ragno e mi auguro di restarci per lungo tempo. Vi posso dire solo che per il povero Peter Parker non si prospettano tempi buoni”. Del resto, lo sanno tutti, la natura stessa di Spidey è quella di ‘Supereroe con superproblemi’. Ma dopo stasera siamo sicuri che, almeno al cinema, farà faville.
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