A pochissimi giorni dall’uscita nelle sale dell’attesissimo Spider-Man: No Way Home, già campione di prevendite – oltre 50.000 biglietti staccati in 12 ore, mai accaduto nel nostro paese – il film viene presentato con un evento speciale agli Studi di Cinecittà, una conferenza “olografica” dove l’interprete dell’Uomo Ragno, Tom Holland, risponde alle domande dei giornalisti. Insomma, una teleconferenza, pratica ormai comune nel mondo del Covid, ma spettacolarizzata a dovere. Plauso al comparto comunicazione della pellicola – distribuita in Italia da Warner – che ha decisamente fatto di necessità virtù, sfruttando al meglio l’occasione.
“Come capita all’Uomo Ragno in questo film – dice il venticinquenne Holland – quando viene svelata la sua identità, anche per me, interpretando il personaggio, è cambiata la vita. Ho debuttato nel ruolo a 18 anni e l’elenco delle cose che mi continua a regalare quest’esperienza è infinito. Ho incontrato amici e instaurato rapporti che resteranno per sempre. Sono diventato un professionista e un uomo più responsabile, è una lezione infinita”. Si riparte, come ha svelato il trailer, direttamente dalla fine del film precedente: la rivelazione da parte di Mysterio della sua identità.
“Spider-Man deve affrontare la notorietà, proprio come è successo a me – continua l’attore – è una bella coincidenza. Il troppo stroppia. Mostrare troppo della propria vita è un’arma doppio taglio, si rischia che i ragazzi pensino ad inseguire ideali di vite apparentemente perfette ma finte. Ora per me andare in certi luoghi non è più possibile, per la sicurezza di tutti, ma ho molti più pro che contro, e sono felice di essere stato il piccolo Spider-Man che ha vissuto questo percorso, mi ha dato qualcosa in più da donare al personaggio. Comunque, con questa storia dell’olografia almeno sembro un po’ più alto”.
Holland dice di sentire “una grande responsabilità, perché so che molti ragazzi guardano questi film e ci si relazionano in vario modo. Da chi cerca uno stimolo per andare avanti a chi vuole solo un paio d’ore di distrazione. Per me la cosa più importante è toccare i cuori delle persone. Sono film che facciamo per i fan, vogliamo che si sentano parte di una famiglia”.
Del film si sa già molto. Il punto principale è lo snodo della trama in cui il Dottor Strange (Benedict Clumberbatch) porta all’apertura del multiverso e all’arrivo (o al ritorno) di nemici storici dell’Uomo Ragno, come il Dottor Octopus (Alfred Molina), Green Goblin (Willem Dafoe) e Electro (Jamie Foxx), in questo caso recuperati dalle pellicole degli anni passati, con protagonisti diversi da Tom Holland.
“Sono cresciuto vedendo i fim di Spider-Man interpretati da Tobey Maguire e Andrew Garfield, ed è stato un grandissimo onore condividere lo schermo con alcuni grandi cattivi del passato. Sono stati tutti molto gentili e carini e credo che i fan ameranno vedere tornare in vita questi personaggi con lo sguardo fresco che gli abbiamo dato”.
E’ implicato, ma non ancora rivelato (la stampa ha potuto vedere per ora solo 40 minuti di film. Le anteprime vere e proprie ci saranno il giorno prima dell’uscita, fissata al 15 dicembre).
“L’aspetto che più amo di Spidey – conclude Holland – è la sua umiltà, penso sia la sua qualità più preziosa, e ho cercato di metterla in luce. La cosa più importante per lui è agire per portare un beneficio agli altri. Lo vediamo prendere decisioni che molte persone non saprebbero prendere, stavolta diventa leader e ha un’identità sempre più definita”. Poi da fan della saga, sottolinea, “amo andare oltre i limiti, anche fisicamente. Mi piace fare i miei stunt, almeno fino al punto in cui mi è consentito”.
La conferenza è stata moderata da Alessandro Cattelan.
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