Da poco reduce dai successi della Croisette dove ha presentato l’unico film italiano del concorso, Vincere di Marco Bellocchio, Filippo Timi sarà a Venezia per La doppia ora, esordio alla regia di Giuseppe Capotondi e uno dei quattro titoli italiani in competizione. “Essere in gara a Cannes con un maestro e a Venezia con un’opera prima è molto emozionante. Mi fa pensare che le scelte che ho fatto siano state giuste”, ha rivelato l’attore all’Ansa. E non è la prima volta per Timi al Lido: già dieci anni fa era stato in concorso con Appassionate di Tonino De Bernardi. E a proposito di quell’esperienza ricorda: “Ero molto giovane ed era stato meraviglioso sentirsi chiamare da tutti quei fotografi, mi stupivo che sapessero il mio nome. Poi ho capito che c’era qualcuno che glielo suggeriva”.
Ne La doppia ora Timi è Guido, un ex poliziotto che lavora come custode in una villa fuori città e incontra in uno speed date Sonia (Ksenia Rappoport), una cameriera misteriosa arrivata in Italia da Lubiana. Tra loro nasce immediatamente una profonda intesa, tanto da continuare anche dopo la morte di Guido, avvenuta durante una rapina. Sonia continua a vedere l’uomo e i piani tra realtà e fantasia iniziano a confondersi. “Ksenia Rappoport é una donna da sposare: bella, buona, simpatica e intensa- rivela l’attore. Lavorare con persone come lei e Giuseppe Capotondi, un esordiente ma che sa benissimo quello che vuole, aggiunge ancora più piacere al lavoro”.
Poco può dire Timi sul suo ruolo “perché è un thriller pieno di colpi di scena e si sono raccomandati”, ma un commento lo fa sul modo in cui i due personaggi si incontrano in scena: “Non sapevo fino a poco tempo fa cosa fossero gli speed date, non c’ero mai andato. Ma non ci trovo nulla di male, penso che l’importante sia conoscersi. D’altronde un mio amico la prima volta che è andato in chat ha incontrato la donna, anche lei alla sua prima chat, che poi è diventata sua moglie”.
E dopo Venezia La doppia ora arriverà nelle sale italiane il 6 novembre distribuito da Medusa.
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