Esce il 2 aprile con Koch Media in un centinaio di copie la commedia Soldato semplice, scritta, diretta e interpretata da Paolo Cevoli, alla sua prima opera cinematografica dopo tanto teatro e televisione (è noto per le sue apparizioni a Zelig) . Al suo fianco, tragli altri, Luca Lionello, Massimo De Lorenzo e il giovane esordiente Antonio Orefice, alle prese con una disavventura ambientata durante la Prima Guerra Mondiale.
Gino Montanari, riccionese come il suo interprete, è un maestro delle elementari: ateo, anti-interventista, donnaiolo. A causa delle sue idee e dei suoi comportamenti libertini il suo preside (Ernesto Mahieux) lo costringe ad arruolarsi volontario, pena la radiazione da tutte le scuole del regno. Gino è avanti con gli anni, non ha esperienza e in trincea (in Valtellina, nel corpo degli alpini) è un pesce fuor d’acqua, ma l’incontro con i suoi commilitoni e in particolare con un giovane ‘scugnizzo’ di Capri gli cambierà l’approccio alla vita e alla battaglia.
“Volevo raccontare cose serie e positive facendo ridere – dice l’autore – Volevo facce autentiche, parlate e inflessioni dalle più diverse parti d’Italia, ma non volevo che fosse solo un pretesto per sviluppare gag e battute. Era un modo per raccontare l’Italia dei nostri nonni, i loro atti di eroismo ma anche la loro ironia e voglia di vivere. Una celebrazione, in modo leggero e non retorico, del centenario della Grande Guerra”. Che chiaramente si sovrappone ad altre iniziative analoghe come il Torneranno i prati di Olmi: “non era intenzionale, poi abbiamo girato in periodi diversi. Noi a settembre, per risparmiare sugli alberghi. Cinque settimane a 2.500 metri e una a 3.000. Poi ci sono delle scene a Capri, e Riccione non si vede però se ne parla parecchio. Diciamo che è anche un modo per mettere in luce le bellezze naturalistiche e turistiche del nostro paese”. Le riprese in montagna, con ampie panoramiche a volo d’uccello, sono in effetti molto suggestive e rendono perfettamente l’atmosfera di senso di meraviglia combinato alla situazione di pericolo: “E’ stato girato sul territorio di Bormio – continua Cevoli – in alta Valtellina, e nel parco nazionale dello Stelvio, veri luoghi di battaglia nel corso della guerra. La bellezza dell’ambiente di montagna, i ghiacciai in alta quota, la presenza di acqua termale. Pur in condizioni di estremo disagio i nostri combattenti hanno avuto l’occasione di vedere posti meravigliosi. Spero che il film possa ricordare i valori, l’umanità e il coraggio degli italiani di cento anni fa, ora che siamo in un momento di crisi. Uno dei messaggi del film è ‘sursum corda’, in alto i cuori”.
Il film di Natale con protagonista femminile Isabella Ferrari, e i due ruoli esilaranti di Paolo Calabresi e Marco Marzocca: una storia diretta da Eros Puglielli, che ha tenuto come riferimento anche la Commedia all’italiana; dal 23 dicembre al cinema con Medusa
30 anni dopo, era infatti il 1994 quando usciva la storia di Forrest e Jenny, Robert Zemeckis riunisce la coppia di attori, scegliendo un’unità di luogo, un’architettura fisica ed emotiva, quale specchio dell’esistenza; sorprendente il de-aging dei protagonisti
Il film diretto da Barry Jenkins racconta la storia di come il cucciolo di leone, non di sangue reale e poi orfano, sia diventato Mufasa: Il Re Leone. Per il doppiaggio, anche Elodie. Prodotto con tecniche live-action e immagini fotorealistiche generate al computer, il titolo esce al cinema dal 19 dicembre
Dove osano le cicogne, regia di Fausto Brizzi, nasce da un soggetto del comico: nel nome della tradizione della Commedia all’italiana, lo spunto è quello della maternità surrogata, per raccontare un più ampio concetto di “famiglia” possibile; in sala dal 1 gennaio 2025