C’è un cinema italiano che fa fare la fila al botteghino, che strappa emozioni o risate, che non sa di televisione e non si fa schiacciare dall’eterno confronto con la generazione dei “maestri”.
E’ il cinema di Giuseppe Piccioni (Luce dei miei occhi), Gabriele Muccino (L’ultimo bacio, in uscita ad agosto sugli schermi americani), Marco Ponti (Santa Maradona) in programma in questi giorni al Festival “Open Roads”, organizzato al Walter Reed Theatre di New York dal Lincoln Center e da Italia Cinema.
Per Giuseppe Piccioni, reduce da una bellissima affermazione personale con Fuori dal mondo applaudito a Tokyo (festival del cinema italiano organizzato con la “Asahi Shimbun”), l’appuntamento di New York rappresentava una scommessa importante: Luce dei miei occhi (vincitore di due coppe Volpi all’ultima Mostra di Venezia) aveva qui la sua prima consacrazione internazionale: un pubblico entusiasta che ha dialogato con il regista ben oltre gli orari previsti e un soprassalto di interesse dei distributori americani confermano la statura dell’autore e l’interesse per un film dallo stile personale e molto poco “italiano” in senso classico.
Il “sold out” anche per Gabriele Muccino e L’ultimo bacio era invece più prevedibile dopo il Premio del Pubblico al Sundance Festival. Ma è comunque bene augurante per l’uscita in sala l’attenzione della stampa e in particolare l’ottima accoglienza riservatagli dal “New York Times”. Del resto tutti i maggiori giornali di New York (dal “Village Voice” a “Time Out”) danno ampio risalto a “Open Roads” e sottolineano, oltre alla bontà della selezione nel suo insieme, la sorpresa di Laura Muscardin che con Giorni ha goduto di un’attenzione particolare.
Nei prossimi giorni si prepara il cartello “sold out” anche per le proiezioni di Nina Di Majo (L’inverno), Andrea Porporati (Sole negli occhi), Renato de Maria (Paz), mentre Paolo Sorrentino torna a New York con L’uomo in più a poche settimane dal successo personale al Tribeca Film Festival.
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