Sokurov: “Forse un film in Vaticano”

"Se le questioni di carattere economico si appianeranno, non escludo il progetto di realizzare un film in Italia", ha detto il regista russo Aleksandr Sokurov


“Se le questioni di carattere economico si appianeranno, non escludo il progetto di realizzare un film in Italia”. Lo ha confermato il regista russo Aleksandr Sokurov, a Milano per presentare la nuova versione adattata del suo primo spettacolo teatrale Go.Go.Go. Interpellato sulla possibilità di ambientare il nuovo film in Vaticano, Sokurov, Leone d’oro a Venezia con Faust nel 2011, ha spiegato di avere al momento “diverse idee, una delle quali è proprio il Vaticano”. Tuttavia, ha precisato il regista, “ho dei dubbi che il Vaticano possa acconsentire, perché si tratta di un film che racconterebbe le storie delle alte gerarchie ecclesiastiche e che impatterebbe sulla suscettibilità dei cattolici di tutto il mondo, toccando concetti e valori molto profondi”. Rispondendo a una domanda sui temi della futuro film, Sokurov ha affermato che “sarebbe una cosa completamente diversa” dalla serie The Young Pope di Paolo Sorrentino. Piuttosto, si tratterebbe di “un vulcano di passioni e processi politici decisamente pericolosi”. Per questi motivi, ha concluso il cineasta con una battuta, “forse sarebbe meglio che lo facesse un regista italiano, non russo”. 

Il suo primo spettacolo teatrale Go.Go.Go, ispirato ai testi del poeta russo premio Nobel per la letteratura Iosif Brodskij, ha debuttato il 28 settembre al Teatro Olimpico di Vicenza. L’opera, che contiene omaggi al regista Federico Fellini e all’attrice Anna Magnani, andrà in scena riadattata dal 7 al 30 ottobre al Teatro dell’Arte di Milano e dal 3 al 4 novembre al Teatro Verdi di Pordenone. “Amo il cinema italiano, Fellini, Pasolini, Visconti, Antonioni sono stati i miei maestri ma anche gli ultimi a difendere il cinema italiano come un’arte” ha detto. “Il mio obiettivo – ha aggiunto – è di esportare il lavoro dell’attore italiano al di là delle tradizioni cinematografiche italiane. Sono pochissimi gli attori italiani e tedeschi che vengono chiamati a far parte dei cast di film internazionali. Probabilmente c’è qualche cliché interiore che impedisce loro di avere orizzonti più ampi”. 

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05 Ottobre 2016

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