Scaduto a dicembre il mandato triennale di Nicola Borrelli, al Ministero dei Beni Culturali manca dal 21 dicembre 2018 la figura del Direttore Generale del Cinema. Lo ricordano i sindacati confederali denunciando i rischi di questa vacatio: “La fase di stallo e di incertezza – scrivono in una nota le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil di settore – ha causato il blocco di tutte le attività con effetti progressivamente allarmanti su tutta la filiera: piccole e medie imprese di produzione, distribuzione ed esercizio esposte a inadempienze tributarie e mancati pagamenti e contribuzioni in presenza di risorse pubbliche stanziate a questo scopo ma oggi non utilizzabili”.
Secondo i sindacati “le ricadute negative su tutti gli addetti e i professionisti ne sono una conseguenza: mancate retribuzioni e contribuzioni, progetti sospesi o avviati affidandosi al contributo dei lavoratori e professionisti, licenziamenti e riduzioni orarie nelle sale cinematografiche”.
“La mancanza di un DG Cinema – ribadiscono Cgil, Cisl e Uil – ha effetti allarmanti su tutta la filiera: “Di fatto la legge 220/2016, Riforma del cinema e dell’audiovisivo, non è ancora pienamente regolamentata e si attende il completamento dei regolamenti attuativi, compresi quelli relativi agli obblighi di investimento e programmazione per i broadcaster e di investimento e catalogo per le piattaforme. La gestione amministrativa dei nuovi strumenti è appena iniziata e avviata con grande ritardo. Sono in discussione centinaia di migliaia di posti di lavoro, spesso lavoro legato ai progetti, di carattere discontinuo, senza reti protettive adeguate – conclude la nota – Professionalità che necessitano di una continuità di esperienze e di occasioni di evoluzione professionale per rendere il settore cine-audiovisivo più competitivo a livello internazionale. Dopo svariate richieste di incontro sulle difficoltà del settore – concludono – ci auguriamo che il ministro risponda prontamente”.
Scade il 29 dicembre il bando per presentare domanda per il ristoro degli operatori della sartoria, modisteria, parruccheria, produzione calzaturiera, attrezzeria e buffetteria che abbiano una quota superiore al 50% del fatturato derivante da forniture per lo spettacolo
Studiosi di cinema, scrittrici, registi e attori scrivono al ministro Dario Franceschini per denunciare le incongruenze relative al mancato sostegno all’Efebo d'oro
Dario Franceschini è intervenuto al consiglio informale dei Ministri della cultura europei, svoltosi in videoconferenza sotto la presidenza del Ministro federale della cultura della Repubblica Federale Tedesca, Monika Grütters
"I lavoratori che hanno fatto domanda per le indennità speciali sono circa 80mila. Ci si è potuti rendere conto della dimensione effettiva del fenomeno. La nuova legge per lo spettacolo proverà a rendere stabili maggiori tutele". Lo ha affermato il ministro Dario Franceschini in occasione dell'apertura del tavolo permanente per lo spettacolo dal vivo, il cinema e l’audiovisivo