Signore & Signori di Pietro Germi torna al Festival Cannes nel 50° anniversario del Grand Prix, vinto nel 1966: la versione restaurata del film, realizzata dal laboratorio L’Immagine Ritrovata, sarà presentata dalla Cineteca di Bologna, Istituto Luce Cinecittà e DEAR International, alla 69ª edizione del Festival di Cannes, nell’ambito della sezione Cannes Classics.
Pietro Germi completa il suo ritratto dei (molti) vizi e delle (poche) virtù dell’Italia perbenista e benpensante. Un salto dalla Sicilia del Divorzio all’italiana (1961) e Sedotta e abbandonata (1964) al Veneto della borghesia nascente di Signore & Signori, che Germi presentò nel 1966 a Cannes, vincendo il Festival in un’edizione d’oro per il cinema italiano, che sulla Croisette portava anche L’armata Brancaleone di Mario Monicelli e Uccellacci e uccellini di Pier Paolo Pasolini. Affresco collettivo che riunisce Virna Lisi, Moira Orfei, Gastone Moschin, Alberto Lionello, Franco Fabrizi e via dicendo (senza dimenticare il cameo di Alberto Rabagliati), Signore & Signori è anche il figlio di un eccezionale pool di sceneggiatori: oltre allo stesso Germi, Luciano Vincenzoni, Age & Scarpelli ed Ennio Flaiano.
La Cineteca di Bologna, assieme a Les Films du Camélia e all’Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos (ICAIC), presenterà anche il restauro di Memorias del Subdesarrollo, diretto nel 1968 dal cubano Tomás Gutiérrez Alea, sempre realizzato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata. Il laboratorio della Cineteca di Bologna, L’Immagine Ritrovata, sarà a Cannes Classics anche con i restauri di: Santi-Vina (diretto nel 1954 dal tailandese Thavi Na Bangchang), Valmont (diretto nel 1989 da Miloš Forman), Indochine (diretto nel 1992 da Régis Wargnier).
Tra le acquisizioni I Wonder Pictures al Marchè du Film, The Student (Un Certain Regard), All these Sleepless Nights, le folli notti insonni dei giovani di Varsavia, e il nuovo cyber doc del premio Oscar Alex Gibney, Zero Days
Il regista racconterà la storia d'amore tra l'attrice Anne Wiazemsky e Jean Luc Godard da lei conosciuto sul set de La cinese per poi diventare moglie e interprete dei suoi film
Alla fine Valeria Golino lo dice chiaramente. "C'è stata unanimità? Quasi". E aggiunge: "Ci sono state lunghe discussioni, ma nessuna decisione è stata presa coi musi", e definisce l'esperienza appena conclusa "faticosa e memorabile". A caldo è abbastanza evidente che la giuria di George Miller ha dovuto fare un bel po' di compromessi. Due particolari rivelatori. Il doppio premio a The Salesman, il bel film di Asghar Farhadi che forse avrebbe meritato la Palma d'oro, e il premio per la regia ex aequo. I premi
E’ Ken Loach con I, Daniel Blake il re del palmarès di Cannes 2016. Seconda Palma a dieci anni di distanza per il regista britannico, che aveva già conquistato il premio con Il vento che accarezza l'erba. “Cercate di restare forti, per favore. Ci sono persone che faticano a trovare il cibo nel quinto paese più ricco del mondo – ha detto il regista alla premiazione – il cinema serva anche a dare speranza. Un altro mondo è possibile e necessario”. Fanno colore le copiose lacrime di Xavier Dolan e l'esuberanza di Houda Benyamina, vincitrice della Camera d'or. I premi