Finanziati 17 documentari e 11 lungometraggi a soggetto dall’Assessorato al Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, attraverso la Sicilia Film Commission nell’ambito del programma Sensi Contemporanei. Pubblicata la graduatoria dei film selezionati dal Bando 2016, fra questi Sicilian Ghost Story dei palermitani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, un lungometraggio interamente girato nel Parco dei Nebrodi, la cui sceneggiatura era stata già premiata lo scorso anno al Sundance Film Festival.
L’investimento complessivo è di 1.520.000 euro. Ulteriori 70.000 euro saranno destinati allo sviluppo della sceneggiatura di progetti il cui grado di definizione, pur riconoscendone qualità artistiche e potenzialità, non è stato ritenuto sufficiente per accedere al cofinanziamento. Per la prima volta l’Assessorato, attraverso la Sicilia Film Commission diretta da Alessandro Rais, ha aperto la partecipazione anche alle case di produzione straniere (vincolate però, in caso di accesso al finanziamento, a stipulare un accordo di coproduzione o di produzione esecutiva con imprese italiane). Sei sono stati i produttori stranieri che hanno aderito alla “call”, e tre i progetti che sono entrati in graduatoria e saranno realizzati in Sicilia nei prossimi mesi.
Primo in graduatoria nella sezione lungometraggi è Sicilian Ghost Story, opera seconda dei palermitani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (leggi la nostra intervista), che con il loro film d’esordio Salvo trionfarono al Festival di Cannes. Si tratta di una sorta di favola nera che rievoca in chiave onirica la storia di un rapimento, liberamente ispirandosi ad un racconto di Marco Mancassola contenuto nella raccolta Non saremo confusi per sempre. Primo lungometraggio interamente girato nel Parco dei Nebrodi, Sicilian Ghost Story ha vinto lo scorso anno con la sceneggiatura il Global Filmmaking Award al Sundance Festival.
Fra le altre opere cofinanziate dalla Regione Siciliana anche i nuovi film di Pasquale Scimeca (Balon) e del regista veneziano Andrea Segre (40%), sguardi personali e differenti sul medesimo fenomeno, quello delle migrazioni dei popoli, purtroppo tristemente attuale. Aurelio Grimaldi con Il Presidente bianco rosso sangue, dedica poi un ritratto alla figura di Piersanti Mattarella, indagando la realtà sociale e politica in cui si consumarono l’ascesa politica e infine l’omicidio del Presidente della Regione, avvenuto nel 1980. Accede al cofinanziamento anche l’esordio nel lungometraggio del catanese Edoardo Morabito con Il provino, riflessione ironica e paradossale sul mestiere d’attore e sulla relazione con la vita reale, interpretato da Donatella Finocchiaro.
L’horror Cruel Peter del regista messinese Christian Bisceglia ambienta invece questa coproduzione internazionale nella Città dello Stretto, privilegiando la singolare location del Cimitero monumentale come naturale scenario della sua storia.
E’ un road movie di respiro internazionale che verrà girato tra Inghilterra, Germania e Italia, Drive me home di Simone Catania. L’affermato produttore di documentari esordisce nella regia di lungometraggi a soggetto con una storia che afferma l’esigenza di un naturale ritorno alle origini e alle proprie radici da parte del protagonista.
Esordiente anche Ivano Fachin con Polvere nera, storia intima e personale di un fuochista e del suo tormentato passato. Sono invece all’opera seconda Federico Cruciani con Rocco (reduce da Il bambino di vetro con Paolo Briguglia) in cui l’innamoramento per il teatro diviene percorso di salvezza per un adolescente, e il palermitano Alberto Castiglione con Divina, percorso storico tra realtà ormai dimenticate della scena teatrale del capoluogo siciliano.
Unica serie televisiva I fantasmi di Portopalo interpretato per Raiuno da Beppe Fiorello e ispirato all’inchiesta del giornalista di Repubblica Giovanni Maria Bellu sul più grande naufragio della storia del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale, di cui furono vittime 300 “clandestini” di origine pakistana, indiana e tamil la notte di Natale del 1996 al largo di quelle coste siciliane.
Primi in graduatoria fra i documentari Il suono di un’Isola di Fabrizio Ferraro e Uliano Paolozzi Balestrini (dedicato alla scena musicale siciliana contemporanea descrivendo un panorama estremamente ampio, ricco e dettagliato, che spazia dalla musica colta al jazz, al rock e alle realtà “indie”, non trascurando i professionisti siciliani adesso attivi sul mercato internazionale), e Still Life, originale produzione tedesco-italiana firmata da Davide Gambino, ex allievo della Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia, che racconta la storia professionale e le passioni di tre imbalsamatori attivi a Roma, Bruxelles e Berlino, all’interno dei più celebrati Musei di Storia Naturale d’Europa.
Il sostegno della Regione Siciliana accompagna anche l’esordio alla regia della nota attrice catanese Tea Falco, che con il documentario Ceci n’est pas un cannolo (dal titolo allusivamente magrittiano) propone una lettura personale e surreale della sicilianità.
Tra le opere sostenute, nella sezione documentari, quella di un grande maestro del teatro come Peter Stein, che con Viaggio in Sicilia ripercorre le tracce del celebre viaggio nell’Isola di Wolfgang Goethe (viaggio che verrà “replicato” da Stein nella stessa stagione e con le medesime modalità e tappe del poeta tedesco), con lo sguardo ironico e la capacità critica di un grande intellettuale contemporaneo. E ancora, tra le produzioni straniere: La nascita del Gattopardo di Luigi Falorni (della tedesca Kick Film) sul rapporto fra Giuseppe Tomasi di Lampedusa e la moglie Licy, ovvero Alexandra Wolff Stomersee, e Dolphin Man del regista greco Leftheris Charitos, ricca ed eterogenea coproduzione internazionale sull’apneista Jacques Mayol, che tocca la Sicilia per il suo celebre rapporto con il compianto Enzo Maiorca.
Di respiro internazionale anche il documentario Hui He, la soprano dalla via della seta, dedicato da Andrea Prandstraller e Niccolò Bruna (produttrice Agnese Fontana) alla celebre star della lirica cinese, che ha fatto tappa anche al Teatro Massimo di Palermo e che ha trovato nella Sicilia, e in particolare a Noto, la destinazione ideale per un momento di riflessione intima e personale.
Scava nella storia vera e dimenticata della prima grande ondata migratoria italiana e siciliana oltreoceano, tra il 1890 e il 1925, La storia vergognosa della giornalista catanese Nella Condorelli. Di emigrazione trattano anche ambedue i ritorni al cinema documentario del palermitano Salvo Cuccia con La spartenza, e della regista modicana Alessia Scarso con Minciucci, film dedicato alla folta comunità di siciliani in Australia.
Sull’integrazione punta invece Strade minori, firmato dalla regista palermitana Letizia Gullo insieme al documentarista etiope Dagmawi Yimer, storia di un piccolo gruppo di minori stranieri non accompagnati a Palermo e del loro percorso di socializzazione e formazione all’interno della pluriclasse del CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione per Adulti).
Fra gli altri documentari collocatisi in posizione utile per accedere al cofinanziamento, anche A prescindere… Antonio De Curtis, del palermitano Gaetano Di Lorenzo, sull’ultima tournée teatrale del grande Totò, costretto a ritirarsi dalle scene per l’aggravarsi dei problemi alla vista, e The Wall 1916 – storia di un campo di prigionia, del messinese Francesco Cannavà, sul campo di prigionia allestito a Vittoria durante la prima guerra mondiale e sull’azione di solidarietà del popolo siciliano. La “virtual reality” si intreccia con una impostazione teatrale della narrazione in Per sempre di Laura Schimmenti, storia del tenente Carmelo Onorato, ucciso a Cefalonia nel 1943, e dell’attesa del suo ritorno vissuta attraverso la moglie Netty; mentre U chiantu di Andrea Valentino è incentrato sul tentativo di salvaguardare l’unica miniera-museo della Sicilia, quella solfifera di Cozzo Disi.
Completano lo scenario due opere firmate da altrettanti ex allievi della Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia. Giovanni Totaro dirige Buon Inverno / Happy Winter (nella foto), sul microcosmo di varia umanità che ogni estate anima le “capanne” dei bagnanti della spiaggia di Mondello, alle porte di Palermo; Nunzio Gringeri dirige invece Zancle, dedicato ai personaggi che vivono il Porto di Messina.
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