Assumere un giardiniere e togliergli le cesoie di mano per tagliare la siepe, perché fare da sé dà il risultato migliore. Andare dalla parrucchiera e domandarle le forbici per sfilarsi il ciuffo, perché fare da sé dà il risultato migliore. Avere una cuoca in casa e allontanarla dalla cucina per tagliarsi le verdure, perché fare da sé dà il risultato migliore. Questa è Harriet Laurel di Adorabile nemica: una donna per cui il controllo onnivoro delle cose quotidiane è da sempre la formula ideale della propria vita.
Ma, al secondo tentativo di ingerire barbiturici e vino rosso, l’accidentale caduta del calice la fa imbattere in un interessante necrologio, letto sulle pagine del quotidiano usato per tamponare il liquido versato: da qui prende avvio la vicenda. “Sono una donna ragionevole, l’idea di affidare il mio necrologio al caso mi sembra assolutamente irragionevole”, così Harriet Laurel motiva alla giovane giornalista addetta alla pagina degli annunci funebri, Anne Sherman (Amanda Seyfried, già in Alpha Dog, Mamma Mia!, Ted 2, Lovelace), la sua richiesta di scrivere sin d’ora il suo commiato. Le consegna, così, una lista di un centinaio di persone, naturalmente da lei stilata in prima persona, che la giornalista può intervistare per raccogliere le testimonianze utili a elaborare il ricordo su di lei nel momento della scomparsa.
Una Shirley MacLaine pienamente in parte ha qui il ruolo della signora matura e da sempre autonoma, con piglio di comando e incline a controllare tutto ciò che le accade intorno, perché la sua indipendenza detti le regole a un universo che non la sorprenda mai. La credibilità del ruolo, oltre che dalla recitazione, viene da un aspetto anagrafico: Shirley MacLaine compare, anche in primo e primissimo piano, con tutte le tracce che il trascorrere del tempo ha lasciato sul suo viso, non per questo facendo rimpiangere un’età ormai passata, ma, anzi, conferendole grande dignità personale e efficacia interpretativa. Insomma, anche le sue rughe raccontano.
Del suo personaggio, l’attrice ha detto: “Adorabile nemica è scritto in gran parte dal punto di vista di una signora nata in un’epoca in cui non c’era spazio per le donne nel mondo degli affari. Se una aspirava al successo doveva avere un polso di ferro e comandare tutti a bacchetta. Il mio personaggio si comporta in quel modo, ma al tempo stesso riesce a essere molto divertente. Il film racconta inoltre il rapporto tra due donne che, grazie al reciproco incoraggiamento, finiscono per conoscere meglio se stesse”. Il film mette al centro il profilo di Harriet Laurel, supportata da una “spalla” fondamentale, Amanda Seyfried, che si fa complice del ruolo interpretato dalla MacLaine. Come vasi comunicanti le due si sfamano reciprocamente per la miglior riuscita possibile della narrazione, scrivendo dunque la biografia di entrambe e mettendo a fuoco l’analisi delle loro situazioni, in una crescita personale frutto del rispecchiamento reciproco. Il tono del film, non comico ma venato d’ironia e di tenerezza, del giusto sarcasmo e di una marcata femminilità, rende incalzante il ritmo delle sequenze. Coprotagonista degna di nota la musica – curata da Nathan Mattew David, capace di passare da standard da ballo a indie contemporaneo e sonorità latine – che resta quasi perennemente in scena, sin dai titoli di testa, con variazioni di genere anche repentine, ma non per questo stridenti, al passo con l’arcobaleno dei toni che colorano la struttura del racconto.
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