RICCIONE – Una studentessa in Lingue Straniere di 25 anni, nata e cresciuta in un piccolo borgo di 1200 anime nella provincia pavese: “sono cresciuta in un paese molto, molto, molto piccolo e l’unico modo che avevo per parlare con qualcuno di cinema, serie tv e libri – le mie più grandi passioni da tutta la vita, dall’asilo – era il web. Della mia vita personale non condivido niente sui social, voglio che il focus rimanga su cinema, serie e libri appunto, solo quello, e poi sono una persona abbastanza riservata. All’inizio condividevo qualcosa in più della quotidianità, ma poi ho percepito un po’ spaventoso l’effetto, quindi ho evitato”.
@seriallyblonde, all’anagrafe Jessica Matarrelli, è ospite a Ciné 2022 in qualità di creator di contenuti a tema cinema: è una Tiktoker sbarcata sulla piattaforma durante la pandemia, con circa 87mila seguaci, oltre ai 30mila su Instagram.
Jessica, da creator, quali sono i contenuti cinema che reputi più efficaci per TikTok?
Rispondo anche da utente, perché sono prima di tutto una fan dei contenuti in generale: ho degli amici, content creator negli Stati Uniti, che negli ultimi due anni hanno creato e condiviso tantissimi contenuti creati sui set e sono i contenuti che io aspetto con ansia, che guardo e riguardo, che condivido, perché è una finestrella affacciata sul film, un modo per scoprire il film in una maniera molto più semplice, meno ingessata. Infatti, mi è capitato di parlare anche con altre persone che non creano contenuti, che non fanno parte di questo mondo, e tutti mi hanno parlato in particolare del lancio di un film negli States, che da noi uscirà a fine mese: Not Okay. I contenuti online li ha creati un mio amico e chiunque mi ha detto: ‘sono bellissimi, mi sono piaciuti tantissimo, non vedo l’ora di vedere il film’, è qualcosa che quindi crea anche un’aspettativa. E sì, secondo me sono il tipo di contenuti che ti fanno attendere il film con più attesa.
Esiste qualcosa che – se fosse data la possibilità di lavorarci – potrebbe esplodere ancor di più sulla piattaforma?
Più libertà per la creatività del creator: ciascuno di noi creator ha qualcosa da dire e un proprio modo di raccontare; con il giusto allineamento, sono però per lasciare il giusto spazio al tone of voice del creator: infatti, i contenuti che funzionano meglio sono quelli in linea con tutti gli altri contenuti creati; succede che a volte guardi una pubblicità e mi accorga solo a metà video che sia uno spot, perché è completamente in linea con quello che è sempre stato fatto dal creator ed è, prima di tutto, un contenuto che mi intrattiene. Certo, mi sta anche dando un’info sul film, ma lo voglio vedere proprio per il contenuto in sé, che mi dà qualcosa e fa entertainment.
Per un creator, ci sono fasi della macchina cinema più interessanti? La scrittura? Il set? Il film stesso? Il backstage? L’anteprima? Il contorno?
Il dietro le quinte. Ti dà modo di scoprire davvero come funzioni, di scoprire quanto lavoro ci sia alle spalle: io, per esempio, nelle ultime settimane ho parlato tantissimo con make-up artisti e hair stylist di vari set ed è incredibile… il lavoro che c’è dietro, è molto… interessante capire come da una goccia di un singolo prodotto si possa poi creare il sudore di un militare, per dire. È qualcosa che mi affascina molto. Oltre a registrare quanto queste figure siano versatili: nello stesso anno passano da un pilot alle dive di Hollywood, è qualcosa di davvero interessante scoprire tutto questo!
Da spettatrice, che cinema ami guardare e quale t’ispira per la tua creazione su TikTok?
Tutto, tutto, tutto. Per me, e per tanti creator, guardare un trailer spesso significa che a metà ho già almeno cinque idee, strampalate magari, ma da mettere in piedi; certo, poi bisogna sempre capire cosa si possa effettivamente fare, ma non ho preclusioni. Stiamo parlando di storie: creare contenuti per il cinema è tutto sommato abbastanza semplice, perché sono storie e incredibili, quindi è difficile che non ispirino qualcosa.
Parlando di cinema italiano, dove stimi ci sia terreno fertile per implementare il dialogo con TikTok?
Nelle produzioni giovani. Mi viene in mente il caso della serie SKAM, che ha funzionato benissimo! Io seguivo già l’originale norvegese e funzionava perché mostrava i giovani, la nostra quotidianità, e a noi in Italia questa cosa mancava. La mia generazione è cresciuta con le serie tv americane, bellissime ma con una realtà molto diversa dalla nostra, quindi con SKAM hanno fatto una cosa bellissima e funzionale, come creare dei profili social dei personaggi; poi, gli attori condividevano tantissimo dal dietro le quinte: sembrava di guardare un gruppo di amici che faceva un progetto. È un progetto riuscito al 100%.
Il cinema ha anche luoghi simbolo che lo raccontano, uno di questi è Cinecittà: dal tuo punto di vista, uno spazio che racconta il cinema, potrebbe avere un appeal per TikTok?
Sì. È un posto molto interessante, per il poter vedere un po’ del dietro le quinte. Di recente sono stata negli Stati Uniti, dove ho visitato diversi studi e sono posti che danno un’emozione bellissima: anche solo poter guardare le luci, i cavi, per me è stato incredibile; questa cosa l’ho raccontata sui social ed è piaciuta tanto, tanto, tanto. Poter avere delle spiegazioni e delle visioni su cosa ci sia dietro la magia del cinema funziona parecchio, funziona molto il raccontare ‘cosa si fa’ in un luogo, forse più del luogo stesso.
Come immagini il futuro del cinema considerando che sempre di più si confronta con l’avanzata di strumenti e linguaggi come quello di TikTok? Esisteranno registi-TikTok, film-TikTok?
Sicuramente sì, io ho già visto delle produzioni incredibili, mi sembrava di avere TikTok Premium. Parliamo di progetti che, a puntate, con video molto brevi ovviamente, proseguono da anni, e sono veramente produzioni eccezionali: ci sono alcuni ragazzi americani che hanno strutturato una storia fantasy, molto epica, parliamo dell’allestimento di combattimenti, con costumi d’epoca; oppure, ancora, altri hanno messo su un prequel di Harry Potter che va avanti da anni, c’è chi si occupa delle sceneggiature, chi del make-up, senza… niente e nessuno alle spalle! Non parliamo di qualità altissima, certo, ma piacevole da guardare, affatto sgradevole.
Qual è la differenza tra guardare una serie come queste su TikTok o guardare un film al cinema?
È diverso, sì. Il fascino del grande schermo c’è e ci sarà sempre. Su TikTok si può sicuramente produrre, certo un grande film d’azione l’immagino un po’ difficile, anche se m’è capitato di guardare cose che mi hanno sorpresa, per cui sono pronta a tutto. È diversa la sala, sì, ma una serie dedicata ai ragazzi, da guardare su TikTok, perché no?
Nell’anniversario del quarto di secolo dall’uscita del film di Gabriele Salvatores, che gli dedica un messaggio, Lorenzo Ferrari Ardicini - presidente CG Entertainment – racconta il restauro in 4K del film, anteprima alle Giornate di Cinema di Riccione. In arrivo anche il Blu-ray.
Everything Everywhere All at Once dei Daniels - Daniel Kwan e Daniel Scheinert, e co-prodotto con i fratelli Russo - è uno dei titoli di punta del listino che la distribuzione di cui Andrea Romeo è CEO presenta a Ciné: “un listino intenso, ogni settimana un film nelle sale, con linee e target differenti”.
Il listino di Vision Distribution spazia dal thriller di Donato Carrisi alla Siccità di Virzì, entrambi presenti a Ciné per accompagnare l’annuncio dei loro imminenti film #soloalcinema: tra le altre opere attese anche Brado, ritorno alla regia di Kim Rossi Stuart e l'annuncio di un 2023 che vedrà in produzione anche Giuseppe Tornatore.
Le produzioni italiane sarebbero pronte a produrre in maniera dedicata? E le distribuzioni a diffondere un film? A Ciné, manifestazione in cui TikTok è particolarmente protagonista, il punto di vista di Occhipinti e Orfei, per cui “l’educazione allo spettacolo cinematografico, ovunque questo si realizzi, non può che far bene a tutti" ma "la sala è la sala".