Cappottino rosso, sorriso aperto al mondo e sguardo vivo in perenne movimento. Entra così in scena Gelsomina, detta Mina, interpretata da Serena Rossi nella serie tv Mina Settembre, in onda in sei parti su Rai1 dal 17 gennaio. È una donna napoletana che non si accontenta delle cose facili che la vita le ha riservato, e per questo ha lasciato lo studio da psicologa al Vomero per fare qualcosa di concreto per gli altri e, con un colpo di testa che le ha alleggerito il portafogli ma che non smette di regalarle emozioni forti e soddisfazioni immense, è diventata assistente sociale, sempre pronta a prendersi carico dei tanti casi che giungono al suo consultorio, nel centro storico della città, una zona difficile e problematica, dove spesso si vive al limite della legalità.
La serie è liberamente tratta dai racconti Un giorno di Settembre a Natale e Un telegramma da Settembre di Maurizio de Giovanni, editi da Sellerio, con la regia di Tiziana Aristarco: “I romanzi più che altro sono stati uno spunto e sono stati fortemente riscritti dal team di sceneggiatori, la trasposizione in questo caso è stata molto importante”, racconta. “Sono partita dalla protagonista, una donna empatica che non sta mai ferma, che ha sempre il cuore e la testa in movimento. Una vivacità che nella serie ho voluto rendere sia a livello interiore che esteriore, facendola muovere di continuo tra la città. Le ho fatto, poi, indossare un cappotto rosso non solo per farla riconoscere dal pubblico ma anche per descrivere emotivamente il personaggio, pieno di passione, che affronta tutto anche in modo politicamente scorretto”.
Un dramedy sentimentale ambientato a Napoli,con una portagonista alla continua ricerca di una soluzione ai problemi degli altri. “Il personaggio di Mina è stato parte di me per quasi un anno, avevamo iniziato a girare a gennaio, poi il Covid ha rallentato tutto”, racconta Serena Rossi, che a proposito del personaggio che interpreta, cui dice di essere particolarmente legata: “È una donna estremamente decisa sul lavoro, la sua missione è sistemare a tutti i costi la vita delle persone, sempre mossa da questo grande amore verso gli altri. Ma quando, poi, si tratta di se stessa è abbastanza un disastro, come succede a molti”.
Allo stesso tempo Mina Settembre è anche il racconto di una donna che prova a rimettere in piedi la propria vita. Separatasi da poco e ancora indecisa sui suoi sentimenti, Mina è divisa tra il suo ex marito e il nuovo ginecologo del consultorio in cui lavora, Giuseppe Zeno, nel ruolo del rivale in un questo triangolo amoroso. Bello, solare, dalla battuta pronta e innamorato del suo lavoro, che svolge con passione nel quartiere in cui è nato: “Il rivale ha in compito di innestare un elemento di conflittualità all’interno della storia. Il suo compito è il senso stesso della drammaturgia, l’essenza della messinscena in tutte le storie che si raccontano”. Nel ruolo del marito, magistrato in carriera elegante e algido che difficilmente lascia trapelare i propri sentimenti, c’è Giorgio Pasotti: “Il mio personaggio, che all’inizio della serie tradisce la propria moglie, può risultare in principio parecchio antipatico al pubblico, ma la sua tenacia nel cercare di riconquistarla a tutti i costi ha fatto scaturire in me una sorta di tenerezza verso di lui”, racconta l’attore che rivela: “Questa serie ha costituito per me una serie di esordi: la prima volta che giro a Napoli, per assurdo la prima volta che lavoro con una regista donna, la prima al fianco di Serena, un’attrice che seguo da tempo da lontano e per cui provo una grande ammirazione”.
A causa delle vicissitudini familiari Mina è temporaneamente ospite a casa di sua madre, algida e cinica alto-borghese dalla battuta tagliente interpretata da Marina Confalone, “una donna impossibile, che ha una sorveglianza opprimente su sua figlia, sempre a caccia di occasioni di attrito con gli altri. Non è un personaggio cattivo, ma ha deciso di sedersi su una serie a rotelle per dichiararsi fuori gioco, come donna a come madre, per via di un dispiacere molto forte che si scoprirà nel corso della storia e getterà una luce diversa su di lei”.
Altra grande protagonista della serie è la città di Napoli e i suoi abitanti: “È stato un vero dono poter passare di nuovo così tanto tempo nella mia città d’origine”, ammette Serena Rossi che vive ormai a Roma. “Napoli è una città meravigliosamente prepotente, colorata, rumorosa. Abbiamo girato molto nel Rione Sanità e abbiamo trovato tanta solidarietà in questo periodo così difficile, anche nei nostri confronti. In molti si sono dati da fare per aiutarci, ci offrivano il caffè o portavano pizze sul set per farci mangiare decentemente. Spero che la serie aiuti anche a mostrare a tutti il grande cuore dei napoletani”.
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