Protagonisti di Daniele Segre: un’opera “senza”. Senza storia, se non una vaga sequenza cronologica nella scena dei ricordi degli intervistati, da un vago anteguerra (le lotte antifasciste) all’ampliamento dei diritti civili negli anni ’70 (divorzio, diritto di famiglia etc). Senza pellicola, ma anche senza luci, solo uno sfondo dai colori acidi e indefiniti. Senza protagonsti: compaiono Vittorio Foa, Tina Anselmi e Margherita Hack, ma senza didascalia. I loro volti di anziani si distiguono da quelli delle decine di altri anziani interpellati solo per l’evidente clemenza che il tempo ha avuto sui loro volti di “borghesi”, ben nutriti e ben curati. Niente movimenti di macchina, primi piani a inquadratura fissa.
Ma eliminare tutto cio che è cinema e addirittura senso audiovisuale ottiene il risultato di esaltare il senso della testimonianza umana, non ideologica, di questo documento di Segre: a parlare non sono tanto i segni della retorica quanto quelli dei volti, le rughe, l’umidità degli occhi, le bocche e gli zigomi tormentati di chi “già a dodici anni aveva i calli ai piedi” o a quindici “le dita che cadevano a pezzi per le ustioni dell’acqua di coltura dei bachi da seta”.
Con Protagonisti e le dieci puntate di Via Due Macelli, Italia – Sinistra senza Unità, Daniele Segre è il regista più proiettato di questa 57° Mostra del Cinema. “Sono onorato e orgoglioso che ogni giorno, qui a Venezia, ci sia qualcosa di mio”, dichiara. “Onorato, perché per me Venezia è il festival più importante di tutti. È grazie a Venezia che i miei film sono stati conosciuti e apprezzati. Orgoglioso, perché con il mio lavoro cerco di fare qualcosa di più che non solo cinema, cerco di contribuire alla riflessione sull’identità della sinistra e a una lotta politica concreta”. Non distingue tra documentario e fiction, Segre. “Per me il cinema è una cosa sola. In fondo i due progetti che ho portato qui sono speculari: Protagonisti racconta la conquista dei diritti dei lavoratori, Via Due Macelli la loro perdita. La vicenda de L’Unità sta alla partitura per volti e voci di Protagonisti come il 2000 sta al Novecento. Protagonisti è un lavoro sulla memoria attiva, sulla necessità di ricordare che i diritti non sono mai conquistati per sempre”.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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