Piena adesione di Martin Scorsese alla Kodak, che una settimana fa ha deciso di continuare a produrre stock di pellicola nonostante il suo volume d’affari sia sceso del 96% negli ultimi otto anni. In una lettera pubblica il regista italoamericano, da tempo impegnato nella conservazione dei capolavori del passato attraverso The Film Foundation, sottolinea come “la pellicola sia ancora il modo migliore e collaudato di preservare i film”. “Ogni giorno a noi registi viene ricordato che questo, dopotutto, è un business – scrive Scorsese – ma i film sono anche una forma d’arte, e i giovani che desiderino intraprendere la nostra stessa attività dovrebbero avere accesso agli strumenti e ai materiali che hanno costituito le fondamenta di quest’arte. C’è forse qualcuno che si sognerebbe di dire ai giovani pittori di buttare via tele e pennelli solo perché i loro iPad sono molto più maneggevoli? Certo che no. Nella storia del cinema solo una minima percentuale di film è stata girata in digitale”. “E tutto ciò che facciamo – prosegue Scorsese- con l’HD è il tentativo di ricreare il look della pellicola. Ancora oggi, la pellicola offre una gamma visuale più ricca dell’HD. E dobbiamo sempre ricordarci che la pellicola continua a rappresentare il modo migliore e collaudato nel tempo di preservare i film. Al contrario, non abbiamo nessuna certezza che l’informazione digitale si conserverà, mentre sappiamo che la pellicola lo farà, se adeguatamente custodita e curata”. Conclude Scorsese: “Noi filmakers ci siamo stretti attorno alla Kodak perché sappiamo di non poterci permettere di perderla come abbiamo fatto con molti altri stock di pellicola. Questa notizia è uno step positivo per la preservazione dei film, la forma d’arte che amiamo”. L’endorsement di Scorsese arriva dopo quello di J.J. Abrams e Quentin Tarantino, altre due figure forti dell’industria hollywoodiana nel momento in cui la Kodak sta provando a stringere un accordo con le major per l’uso concordato della pellicola.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
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