Schrader, il giardino metafora del perdono di un ex nazista

Il regista - insignito del Leone d'oro alla Carriera - parla del soggetto estetico del suo film 'Master Gardener', metafora dell'arte e dell'animo umano.


VENEZIA – “Ho pensato di prendere un personaggio e metterlo in un giardino per vedere se potesse essere perdonato: un ex nazista perdonato in un giardino da una persona nera”.

Così il regista Paul Schrader parla di Master Gardener, film presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, interpretato da Joel Edgerton, Sigourney Weaver e Quintessa Swindell.

“Il giardino è la metafora più antica esistente nell’arte, tutto ha inizio nel giardino: soprattutto se si pensa a un personaggio che desidera nascondersi, e tutti i miei personaggi lo fanno – spiega il regista che stasera, 3 settembre, riceve il Leone d’oro alla Carriera – Con l’arte creiamo situazioni ipotetiche su cui possiamo rimuginare, quindi si tratta di un’idea ipotetica associata al giardino”.

03 Settembre 2022

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