Arriva nei cinema dopo la prima mondiale alle Giornate degli Autori a Venezia, applaudito e ben accolto dalla critica, Scherza con i fanti, il nuovo film documentario del sodalizio regista/musicista Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna, prodotto e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà. Uno dei documentari più premiati dell’anno: dalla recente vittoria come miglior docu al Festival del Cinema Italiano di Madrid, al Premio Speciale della giuria CICT-UNESCO Enrico Fulchignoni, il Premio SIAE al Talento Creativo assegnato a Pannone e Sparagna alle Giornate degli Autori, e il premio alla Carriera a Pannone conferito dal Festival del Documentario Visioni dal Mondo-Immagini dalla Realtà di Milano. Il doc è entrato nella quindicina finalista come Miglior documentario ai David di Donatello. Una carrellata di riconoscimenti e attenzione di pubblico e critica, che accompagna l’uscita del film nelle sale italiane, dal 16 gennaio e fino a tutto febbraio, con un tour di proiezioni e teniture nelle principali città: Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Genova, e molte altre. Un tour che prevede la presenza degli autori in dibattiti in sala e di piccoli eventi musicali con protagonista Sparagna, una delle più brillanti e amate voci della musica popolare in Italia.
Scherza con i fanti racconta il rapporto lungo, serio, spesso ironico e stretto tra gli italiani e l’esercito. Pannone parte dall’assunto che un popolo con 2000 anni di guerre, invasioni, imperi e cadute, possa ben essere maestro di pace nel mondo. Nel film il rapporto è raccontato dai diari di quattro soldati (scritti in un arco che va dall’Unità d’Italia ai giorni nostri), da magnifiche canzoni popolari scelte e interpretate da un genio musicale come Ambrogio Sparagna (e da Francesco De Gregori, Giovanni Lindo Ferretti, Francesco Di Giacomo…), dalle preziose, e bellissime immagini del Luce.
In giorni come quelli presenti, attraversati da sirene belliche che raggiungono in modo preoccupante l’opinione pubblica, il film regala, tra dramma e ironia, un piccolo antidoto visivo all’ansia di distruzione. Mostrando senza retorica cosa significa l’amor patrio, ma ancor di più, cos’è l’amore per l’umanità e la vita. Dichiara il regista Gianfranco Pannone “Perché Scherza con i fanti? Secondo me l’Italia non è consapevole della propria missione di pace nel mondo, dettata dalla sua stessa storia, di invasioni, di sangue versato, di profonde ingiustizie. E oggi che tornano i venti di guerra, darsi un ruolo di pace, che è anche cristiano, francescano, potrebbe persino rappresentare una forma di riscatto nazionale. Questo urlo contro tutte le guerre, condiviso, ne sono certo, da tanti italiani, è talmente importante per me, e per Ambrogio Sparagna, che il protagonista del nostro film è un soldato di oggi che ha partecipato a diverse missioni di pace. Il suo racconto, che unisce humanitas e senso della patria, mi ha commosso al punto da portare il nostro stesso soldato al centro del film. Vincenzo Marasco, tra l’altro, suona la zampogna, strumento di pace. E questi suoni popolari si uniscono al lavoro straordinario di Ambrogio, che con la sua musica di gioia e dolore, nel film intrecciata ai diari di guerra e al prezioso repertorio dell’Istituto Luce, ha dato un segno decisivo a Scherza con i fanti”.
Dopo il viaggio avventuroso nel mondo della credenza religiosa di Lascia stare i santi, la coppia creativa composta da Gianfranco Pannone e Ambrogio Sparagna torna a scandagliare un campo vasto ma spesso dimenticato della nostra identità culturale con Scherza con i fanti. Chiudendo così un dittico tra cultura, storia, memoria, musica, e vita intima e sociale del Bel Paese. Italiani brava gente? Discutibile. Ma certo il nostro non è mai stato un popolo realmente guerriero, anche perché la millenaria storia del Paese ha visto fin troppe guerre, violenze, invasioni. Partendo da questa particolare condizione storica, Scherza con i fanti vuole essere un viaggio tragicomico nella recente storia d’Italia, e insieme un canto per la pace. Ma soprattutto si propone con un percorso lungo più di cent’anni, dall’Unità d’Italia ad oggi, per scandagliare il difficile, sofferto e anche ironico rapporto del popolo con il mondo militare, e con il potere. Tutto questo, attraverso alcuni meravigliosi canti popolari, e quattro diari di guerra; quelli di: un soldato lombardo del Regio Esercito di stanza a Pontelandolfo, in Campania, dove fu tra i protagonisti dell’eccidio di civili più cruento all’indomani dell’Unità d’Italia; un autista viterbese del Regio Esercito, che nel 1935 andò a combattere in Etiopia, convinto del primato fascista, e che invece scoprì la realtà dei gas ai danni della popolazione locale. Il terzo diario è quello di una giovane donna borghese, che divenne partigiana sulle montagne tra Parma e La Spezia e che combattè due guerre, la prima contro i nazifascisti e la seconda, forse la più difficile, contro gli uomini. Infine un sergente napoletano della Marina militare, oggi quarantenne, che ha prestato servizio nelle missioni di pace internazionali e che in Kosovo ha scritto un diario ricco di umanità. I diari si intrecciano con i canti e le musiche popolari di gioia e di dolore scelti, e talvolta composti, da un maestro come Ambrogio Sparagna; e con il prezioso repertorio di memoria dell’Archivio storico Luce, che a sua volta si interfaccia con le immagini di oggi, attraverso quel paesaggio italiano nella cui varietà spiccano i sacrari militari e i cimiteri, dove riposano migliaia di soldati italiani e stranieri. Non ultima, la testimonianza di un grande intellettuale, Ferruccio Parazzoli, che il destino ha voluto abitasse su quel Piazzale Loreto da lui “cantato” nei suoi romanzi. E le note della commovente San Lorenzo di Francesco De Gregori, scandita sulle immagini Luce, tra distruzione di una città e immagini di una nuova speranza di ricostruzione e convivenza nella pace.
Il prestigioso riconoscimento internazionale al film di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, coprodotto e distribuito in sala da Luce Cinecittà
Dal 22 al 24 novembre una parte dell’opera svelata in maggio nel Teatro 18 di Cinecittà sarà esposta alla quarta edizione della mostra internazionale Roma Arte in Nuvola
Diretto da Fabrizio Corallo che ne firma anche la sceneggiatura con Silvia Scola, è ricco di testimonianze e materiali d’archivio. Con Luca Argentero e Barbara Venturato
Dal 4 ottobre il film tornerà al cinema grazie al restauro in 4k realizzato da Paramount Pictures presso L’Immagine Ritrovata di Bologna, con il contributo di Luce Cinecittà e MiC