Saverio Costanzo: dritto al cuore di Elena Ferrante

Arriverà in autunno la trasposizione televisiva de L'Amica geniale, il best seller mondiale della misteriossima scrittrice


VENEZIA – Arriverà in autunno la trasposizione televisiva de L’amica geniale, il best seller mondiale della misteriossima scrittrice Elena Ferrante. Le prime due puntate, prodotte come il resto della serie da HBO, Rai Fiction, Wildside, Fandango e Timvision, dirette da Saverio Costanzo, sono state applaudite oggi alla Mostra. La data è ancora da definirsi, ma l’1, 2 e 3 ottobre andranno certamente al cinema, con Nexo, come evento speciale.

Presente al Lido ad accompagnare dietro le quinte la produzione e il cast anche il premio Oscar Paolo Sorrentino che figura nei titoli come produttore esecutivo della serie. Il progetto, molto ambizioso, si inserisce in modo del tutto naturale tra gli obiettivi del Servizio Pubblico, un traguardo importante che rientra appieno in una linea fortemente voluta di internazionalizzazione della fiction Rai che vede in fase di realizzazione altri grandi progetti di simile respiro, basti solo pensare alla seconda parte de I Medici o a Il Nome della Rosa.

“E’ una politica che guarda alla qualità e al mercato, giocando la carta della creatività tutta italiana e dell’alto livello di professionalità raggiunto in questi anni nell’ideazione, nello sviluppo e nella produzione della nostra serialità” ha detto la Direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta. “Una sfida importante ed entusiasmante – ha continuato – un progetto dalla forte identità italiana e al tempo stesso internazionale che intercetta e valorizza i principali punti di forza delle linee guida della fiction Rai degli ultimi anni: il racconto delle donne e del loro ruolo nella nostra società e la Storia del Paese. Restituire al pubblico, italiano e internazionale, un viaggio esperienziale usando i mondi dei personaggi creati da Elena Ferrante – ha concluso Andreatta – è una sfida che la Rai non poteva non raccogliere”.

La prima stagione, composta da 8 episodi da 50 minuti, è stata scritta dalla stessa Ferrante – autentico fenomeno letterario grazie al suo stile e al mistero della sua reale identità – Francesco Piccolo (Premio Strega 2014), Laura Paolucci e Costanzo stesso. La prima curiosità a cui rispondere in conferenza, chiaramente, riguarda il modo di lavorare con una scrittrice di cui non si può conoscere il vero nome: “E’ stata molto vicina al progetto – ha detto Piccolo – fin dalle prime fasi, era una sorvegliante, non solo dei suoi libri ma anche del tentativo di trasporli. Credo anche che si sia sciolta man mano nel carteggio con Saverio, che è stato non solo regista ma anche autore, e portava anche lui la sua idea e la sua visione”.

Le protagoniste sono Elisa Del Genio (Lenù) e Ludovica Nasti (Lila), mentre i ruoli delle due da adolescenti sono di Margherita Mazzucco e Gaia Girace. “Non ci siamo minimamente preparate – dicono Nasti e Del Genio – andavamo sul set e seguivamo Saverio e il nostro coach, che ci dicevano solo di essere noi stesse”. Del Genio ha dovuto anche imparare il napoletano.

“E’ merito dell’impianto preciso e accurato della stessa Ferrante – spiega il regista – con cui ho avuto sempre un certo coinvolgimento, condividevamo un’idea di rappresentazione, quindi quando l’editore mi ha chiamato non ho avuto esitazione. Un regista guarda subito al nucleo della storia. Al cuore, piuttosto che alla ‘periferia’, e se somiglia a quello che può fare tutto procede, si trova la bussola e l’orientamento. Ho vissuto il tutto come un privilegio e non come una preoccupazione, ed è anche il motivo per cui ho subito individuato le protagoniste. Non c’erano seconde scelte, sapevo che erano loro e non ho avuto bisogno di spingerle a fingerle, cosa che per fortuna i bambini non sanno fare come gli attori professionisti”.

Poi continua, commentando il fenomeno ‘Ferrante Fever’: “Non saprei dire cosa ne ha decretato il successo. E’ una storia epica di amicizia, ma questo non basta. E’ una storia universale, ma non basta, è una storia sull’educazione e sul ruolo dell’educazione nell’emancipazione. Ed è la passione di una maestra che cambia la vita di queste due bambine. In questo senso è una storia politica, nella sua accezione più sentimentale”. Nel film anche una citazione a Roma città aperta di Rossellini: “Se dicessi che non era prevista – dice Costanzo – non mi credereste, ma credo semplicemente che sia io che Rossellini ci siamo rifatti alla verità. Pensate di essere trasportati in un rione a Napoli negli anni cinquanta. Dove l’esuberanza delle persone non era certo quella di un quartiere triestino di oggi. Immaginate l’arresto di un uomo. La reazione di sua moglie di correre dietro alla camionetta che lo sta portando via è semplicemente quello che sarebbe accaduto. Ad ogni modo, non è un’opera citazionista ed è l’unica citazione inserita, per quanto involontaria. Non fatemela pagare troppo”.

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02 Settembre 2018

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