Un viaggio nell’Italia dei diritti negati compiuto da un piccolo eroe contemporaneo, un bambino di 9 anni di nome Elia. Sarà un paese, opera prima di Nicola Campiotti, si è conquistato l’interesse dell’Unicef che l’ha scelto per celebrare la Giornata dedicata al 25° Anniversario della Convezione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dall’ONU il 20 novembre 1989, nella convinzione che “un paese che rispetta i diritti dei bambini si apre al futuro”. Lo conferma Silvana Calaprice, vicepresidente dell’Unicef Italia, entusiasta del progetto “che dà la parola ai bambini, anche se gli adulti spesso non sentono o non capiscono”.
Campiotti, figlio del regista Giacomo, classe 1982, ha voluto mettere in questa docufiction dai tratti autobiografici le sue riflessioni di giovane laureato in filosofia con qualche esperienza di cinema (il set di Wenders, quello di Quantum of Solace). “Ci sono due circostanze che hanno modificato la mia percezione del nostro paese: la nascita di tre fratellini mulatti e le partenze sempre più frequenti dei miei amici più cari verso il Nord Europa alla ricerca di prospettive di studio e di lavoro”. Ed è proprio dal dato schiacciante della disoccupazione giovanile che parte il film, presentato a Giffoni Experience in anteprima. Ma l’assenza di lavoro, che inizialmente deprime il giovane Nicola, finisce per stimolare la sua immaginazione. “Per tre anni ho lavorato a questo progetto per cui sono riuscito ad ottenere il sostegno del MiBACT”.
Fondamentale è stato l’apporto della produzione, la Indrapur Cinematografica, e soprattutto la scelta del protagonista, il piccolo Elia Saman, che ha dato grande spontaneità alla favola. Insieme a Nicola, nel ruolo di se stesso, Elia ha girato l’Italia incontrando tante persone, adulti e bambini, e parlando di temi come l’inquinamento ambientale, le morti sul lavoro, la religione, l’integrazione razziale e la cittadinanza dei figli di immigrati, il precariato e la fuga all’estero dei laureati, i beni comuni come l’acqua con i tentativi di privatizzarla, la decrescita felice, la lotta al pizzo, l’Europa unita… quasi un compendio dei valori e dei diritti fondamentali che dovrebbero guidare le scelte di ogni buon governo. “I più critici potrebbero pensare che gli argomenti trattati siano troppi e forse non analizzati in maniera approfondita – dice il regista – Hanno ragione. Il mio intento era proprio questo, fare un volo d’uccello sull’Italia di oggi che si rivolga ai bambini e ai ragazzi”. Mentre a chi lo accusa di essere buonista, risponde tranquillo: “Anche la Costituzione italiana lo è”.
Campiotti jr. ha voluto dare voce, ad esempio, ai Comuni virtuosi, piccole realtà locali che praticano l’ecologismo, responsabilizzano i cittadini e lottano contro l’inquinamento. Ed è il piccolo Elia a sintetizzare luci ed ombre: “l’Italia è un paese che può migliorare o peggiorare, ora è a metà”.
Sarà un paese esce il 20 novembre in 15 sale classiche e 15 del circuito off grazie a Distribuzione Indipendente, sarà poi in tour in numerose città. Il film, inoltre, rientra nelle proposte AGISCUOLA per l’anno 2014-2015, ed è stato inserito da LIBERA. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie nel concorso nazionale “Regoliamoci!”, giunto alla nona edizione e realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
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