Il Consiglio dei Ministri, nella riunione di ieri, ha approvato in via definitiva il decreto legislativo riguardante il riordino e la revisione degli ammortizzatori e delle indennità nonché l’introduzione di un’indennità di discontinuità in favore dei lavoratori dello spettacolo. L’approvazione fa seguito all’intesa della Conferenza unificata e all’acquisizione dei pareri del Consiglio di Stato e quello delle competenti Commissioni parlamentari, di cui ha accolto la totalità delle osservazioni pervenute.
Il provvedimento è il risultato del lavoro congiunto svolto dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano e dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, insieme ai tecnici dell’INPS.
La copertura finanziaria del “Fondo per il sostegno economico temporaneo – SET” è prevista nella misura di 100 milioni per il 2023, 46 milioni per il 2024, 48 milioni per il 2025, 40 milioni a decorrere dal 2026. Tali risorse saranno incrementate dagli oneri contributivi a carico dei datori di lavoro (pari all’1 per cento dell’imponibile contributivo); dal contributo di solidarietà, a carico dei lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (pari allo 0,50 per cento della retribuzione); dalla revisione e dal riordino degli ammortizzatori sociali e delle indennità.
Il numero dei beneficiari del provvedimento è di circa 20.600 lavoratori discontinui dello spettacolo (autonomi, co.co.co. e subordinati a tempo determinato) per attività connessa direttamente con la produzione e la realizzazione di spettacoli o in modo meno diretto rispetto al settore dello spettacolo (maschere teatrali, guardarobieri etc.) individuati con decreto interministeriale (Lavoro – Cultura), nonché i lavoratori a tempo indeterminato con contratto di lavoro “intermittente”, se non sono titolari di indennità di disponibilità.
A regime, a decorrere dall’anno 2024, sfruttando la copertura finanziaria di 40 milioni di euro, ai lavoratori dello spettacolo “discontinui” andranno in media circa 1.500 euro annui, arrivando in determinati casi anche oltre i 2.200 euro. Viceversa, per i requisiti maturati nell’anno 2022, le domande potranno essere presentate entro dicembre 2023 e potranno dar luogo, per coloro che risulteranno in possesso dei requisiti, a una indennità che potrà sfiorare i 4000 euro. Ai benefici economici si aggiungeranno anche vantaggi previdenziali: l’INPS accrediterà anche la contribuzione figurativa a favore degli stessi lavoratori.
“L’approvazione segna in maniera definitiva il varo di una riforma da troppi anni attesa. Una grande svolta per i lavoratori dello spettacolo con un reddito basso che operano in questo settore in modo strutturalmente discontinuo – ha dichiarato il Ministro Sangiuliano al termine del Consiglio dei Ministri – Fin dall’insediamento del Governo avevamo deciso di inserire questo provvedimento tra le urgenze da affrontare. Dopo appena un anno siamo giunti all’obiettivo di dare una risposta concreta alle tante lavoratrici e lavoratori che non hanno grande visibilità, non appaiono sui palchi ma che svolgono un ruolo prezioso e indispensabile per permettere la messa in scena di importanti momenti culturali. D’ora in avanti sarà loro garantita una forma di sostegno al reddito necessario e fondamentale, su cui potranno contare ogni anno, insieme all’inserimento in percorsi di formazione continua e di aggiornamento professionale nelle discipline dello spettacolo. Ringrazio per il lavoro svolto il Ministro Calderone, il Sottosegretario Gianmarco Mazzi, gli esponenti della maggioranza, i Presidenti delle Commissioni Cultura di Senato e Camera, Roberto Marti e Federico Mollicone ma anche quelli dell’opposizione per il contributo offerto”.
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