‘Sala e salotto’, la ricerca Anica Univideo

Le persone fisiche che sono andate almeno una volta al cinema sono aumentate di un milione: dai 27 milioni nel 2010 ai 28 milioni nel 2012


VENEZIA. Tutti i dati sull’andamento del cinema in sala presentati sinora davano una diminuzione molto rilevante degli spettatori negli ultimi due anni, con quasi 20 milioni di biglietti venduti in meno. Ma a introdurre una nuova prospettiva è stata la ricerca “Sala e salotto 2013”, realizzata da Ergo Research per ANICA e Univideo in collaborazione con Agis e ANEC e presentata nello spazio del Venice Film Market.
Attraverso 3mila interviste a un campione rappresentativo dell’universo della popolazione italiana sopra i 15 anni si è infatti scoperto che le persone fisiche che sono andate almeno una volta al cinema nell’anno 2012 sono aumentate rispetto al 2010 di più di un milione: erano 27 milioni nel 2010 (anno analizzato nella precedente rilevazione di “Sala e salotto”), sono stati oltre 28 milioni nel 2012.

A diminuire (e in maniera considerevole) è stata invece la frequenza media delle sale: se nel 2010 si acquistavano in media 4,5 biglietti a testa nell’arco di un anno, nel 2012 si è scesi a una media di 3,6 biglietti pro capite. L’altro elemento interessante portato alla luce dalla ricerca è il fatto che la maggior parte del consumo cinematografico si concentra in una fascia ristretta di individui: il 19% della popolazione ha acquistato il 69% dei biglietti venduti nel 2012.

“Sala e salotto” ha evidenziato anche il fatto che è ancora molto alta la fascia di popolazione che nel 2012 non ha mai messo piede in una sala cinematografica: ben 23 milioni di individui, per la maggior parte donne (56%) con un accentuazione su pensionati e casalinghe, con un età media di 58 anni. Le cause della mancata frequentazione della sala vengono spiegate, nell’ordine, con la fruizione del prodotto filmico nel consumo domestico, con il disinteresse verso i film che si propongono, con il costo del biglietto e l’eccessiva distanza delle sale da casa propria.
Colpisce anche la risposta, riconducibile a oltre un milione di persone, che dicono di non andare al cinema perché sono sole.

Sempre nello spazio del Venice Film Market è stata presentata la ricerca “L’industria dei contenuti alla prova degli OTT e delle TLC”, a cura dei docenti universitari Giandomenico Celata ed Enrico Menduni. Digitale e Internet costituiscono una sfida in divenire per il cinema e gli audiovisivi. Come inserirsi in uno scenario di mercato che si affolla di competitor impegnativi e globali: Over-the-Top, Web Companies, operatori di telecomunicazione, distributori globalizzati di contenuti, social networks? Quale rapporto tra la sala cinematografica e la bulimia dei canali distributivi televisivi e non solo? E quale presa di contatto con una socialità che cambia i propri connotati?
La relazione si propone di fornire un primo set di risposte e di possibili tracciati, partendo dalla ricerca che l’Università Roma Tre, come capofila, sta conducendo per l’Agcom nell’ambito del programma SCREEN–Reti e contenuti di nuova generazione.

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04 Settembre 2013

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