“Spazio, ultima frontiera”: torna l’incipit più popolare della galassia televisiva in un nuovo capitolo che vede l’astronave Enterprise nel suo viaggio inaugurale. Con la missione di salvare l’umanità da una pericolosa minaccia, lo Star Trek di J.J. Abrams presenta un giovanissimo equipaggio alle prese con la nave spaziale più sofisticata di tutti i tempi, nuova di zecca. I loro destini sono ancora tutti da disegnare: e così il leggendario e ineccepibile Capitano James T. Kirk è a sorpresa un adolescente inquieto e ribelle, anticonformista e senza veri ideali. Più che un supereore in erba è un ragazzaccio trasgressivo che agisce d’istinto ma che, d’altro canto, è anche estremamente intelligente, energico e appassionato. Il leale e rigoroso Primo Ufficiale Spock, figlio di un’umana e di un ambasciatore del pianeta Vulcano, un mondo in cui le emozioni sono state eliminate, è mostrato nel momento in cui cerca di trovare quell’equilibrio tra ragione ed emozioni che gli consentirà poi di sviluppare la sua capacità di mantenere la calma in ogni situazione. E per tutta la storia lotta con il dualismo della sua personalità, indeciso sul controllare le sue emozioni piuttosto che abbracciare per intero la sua umanità. Quella che nella saga diventerà la coppia di amici più affiatata della galassia è in questo momento un universo in conflitto, due caratteri diametralmente opposti che si scontrano ma che col tempo impareranno a volersi bene e a tirare fuori, proprio dalle loro assolute diversità, la forza per affrontare sfide che nessuno dei due riuscirebbe a superare da solo.
Star Trek non è dunque l’ennesimo sequel cinematografico – finora ce ne sono stati ben dieci – di una serie tv che vanta quaranta anni di successo e che può definirsi una vera icona pop della cultura moderna. E’ piuttosto una sfida per esplorare le origini del mito, arrivando là dove ancora nessuno si era addentrato. Obiettivo non facile, considerando i milioni di fan accanitissimi e severi – i cosiddetti trekker- pronti a fare le pulci a ogni infedeltà filologica alla saga. E per strizzare l’occhio alla tradizione, il visionario J.J. Abrams ha voluto inserire un omaggio a quell’episodio del 1968 che fece scalpore in America e che mostrava il primo bacio interrazziale della storia della televisione, con protagonisti allora l’ufficiale alle comunicazioni Uhura e il capitano Kirk. Il personaggio di Uhura – nel nuovo film la ‘pirata dei Caraibi’ Zoë Saldana – fu la prima donna di colore a ricoprire un ruolo di ufficiale comandante e a mostrare l’ombelico in una fiction televisiva. E divenne talmente caro al pubblico, che Martin Luther King intervenne personalmente affinché l’interprete, l’attrice Nichelle Nichols, non abbandonasse la serie.
Ma un altro grande omaggio farà trepidare i più nostalgici: l’apparizione sullo schermo, grazie all’invenzione di un portale che permette di viaggiare nel tempo, del leggendario Leonard Nimoy, lo Spock del primo equipaggio dell’Enterprise. “Leonard doveva essere nel film. Abbiamo scritto la parte per lui malgrado non avessimo la certezza che avrebbe accettato”, ha raccontato lo sceneggiatore, il messicano Roberto Orci. “Abbiamo davvero corso un rischio nel considerarlo parte del cast, perché in realtà Leonard Nimoy aveva detto che non avrebbe più partecipato a nessun altro Star Trek“. E invece, probabilmente come saluto al personaggio che tanta fama gli ha regalato, Nimoy ha accettato di apparire in buona parte del secondo tempo di Star Trek, affiancando il suo alter ego adolescente, Zachary Quinto, noto finora al pubblico soprattutto per la serie tv ‘Heroes’. “Il nuovo Star Trek è un grande film d’azione e d’avventura, una storia di conflitti e vendette ambientata nello spazio che allo stesso tempo indaga sui rapporti che si stabiliscono fra persone molto speciali, per la prima volta insieme contro un pericolo intergalattico”, ha commentato Nimoy, che ammette anche che né lui né gli altri attori della serie televisiva originale avrebbero mai potuto immaginare la longevità dei loro personaggi. “Ci rendevamo conto di aver realizzato un lavoro moderno e interessante – ha ammesso – ma nessuno di noi poteva prevedere che quarant’anni dopo i nostri personaggi e l’idea stessa sarebbero stati ancora così vivi e nuovi”.
E al grido di “lunga vita e prosperità”, con i pollici allungati in fuori ed il medio e l’anulare separati alla vulcaniana maniera, lo Star Trek di J.J. Abrams arriva in sala per UIP dall’8 maggio.
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