“Grazie per questa personale dei miei film, ma questi omaggi a registi anziani, per quanto leciti, sono malinconici. Meglio che venga omaggiato un giovane regista, è un modo d’incoraggiare, di far sentire che non sta facendo un viaggio solitario. Dopo oltre 30 film realizzati e 70 sceneggiati il peso è grande. Insomma vado al Festival di Pesaro lusingato dall’invito, ma senza molta allegria”. Il 70enne Ettore Scola al Pesaro Film Festival (21/29 giugno) è l’evento speciale, curato da Vito Zagarrio, che propone l’intera filmografia: dall’esordio Se permettete, parliamo di donne, in Dvd perché la pellicola è rovinata, all’ultimo Concorrenza sleale e la proiezione sotto le stelle della copia restaurata di C’eravamo tanto amati. Ma ci sarà anche lo Scola sceneggiatore con i film di Steno, Dino Risi, Antonio Pietrangeli; lo Scola militante con i documentari sul funerale di Enrico Berlinguer, sul referendum per il divorzio; lo Scola produttore e l’abile disegnatore con una selezione di sue opere.
“Non rivedo i miei film da anni perché non amo il piccolo schermo televisivo, li ho dimenticati. Un vecchio regista più che ricordi particolari di un film – spiega Scola – conserva semmai un flusso di sequenze da opere diverse che compongono un unico racconto. Ho l’impressione di aver fatto sempre lo stesso film, come uno studente che, dopo tante brutte copie, finalmente arriva al tema scritto meglio. I miei film si somigliano, anche se ambientati in epoche diverse, per un certo gusto dissacrante. Spesso mi sono trovato sul punto dell’emozione, della lacrimuccia, ma ho paura della poesia e cerco così di neutralizzarla prima che arrivi”.
Venti sono invece i film che costituiscono la rassegna “Cinema in Spagna oggi” della più recente produzione, soprattutto degli anni ’90, una generazione di registi spesso ispirata a modelli narrativi statunitensi, secondo Giovanni Spagnoletti direttore della Mostra internazionale del nuovo cinema di Pesaro: “Il cinema spagnolo è il più moderno in Europa, nel senso che non ha una tradizione da superare, non ha grandi padri ingombranti e può affrontare con sguardo più libero il mercato globale”.
La piazza principale di Pesaro ospita 9 anteprime nazionali, tra cui Angela di Roberta Torre, e il pubblico con il proprio voto premierà il film migliore.
“Docs in Europe” propone una selezione dei documentari più rappresentativi, di oggi e di ieri, tra i quali una lunga intervista, inedita, al regista Ingmar Bergman.
Tre personali sono dedicate rispettivamente a: Daniel Schmid regista svizzero, i cui film risentono sia dell’influenza dell’amico di Rainer Werner Fassbinder, che dell’opera lirica di cui ha curato numerose messe in scena; Alain Fleischner autore francese d’avanguardia; Jay Rosenblatt filmmaker statunitense con i suoi lavori sperimentali; in 60 + o – spazio a una selezione di mediometraggi internazionali; la sezione video, nata da 2 anni, presenta una personale di Roberto Nanni e un’altra del documentarista eschimese, o meglio inuit, Zacharias Kunuk, vincitore della Camera d’or a Cannes 2001; infine tra gli eventi speciali le recenti prove di Chantal Akerman, Jean Rouch, Jean-Luc Godard, registi che rappresentano il Dna del Festival di Pesaro, come sottolinea il direttore Spagnoletti.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk