Rai Fiction fa debuttare Bellocchio e De Angelis

Palinsesti 2020-21: Rai Fiction fa debuttare Bellocchio e De Angelis


La metà del mese di luglio per Rai è classicamente dedicata all’annuncio dei palinsesti della stagione a venire, e oggi, 16 luglio, l’azienda ha reso nota la programmazione dal prossimo autunno, tra cui fa peculiare capolino quella specifica di Rai Fiction

Il racconto come esigenza e stimolo, anche sulla scorta della stagione appena conclusa, che ha confermato al reparto specifico quanto le storie del piccolo schermo possano essere avvincente intrattenimento e balsamica compagnia, tanto nelle serate casalinghe, quanto in un periodo eccezionale come quello del fermo sanitario della scorsa primavera, in cui la fiction Rai ha ottenuto risultati strepitosi, con Doc – Nelle tue mani Vivi e lascia vivere o con le repliche de Il giovane Montalbano L’allieva.

Il Servizio Pubblico ha il dovere di essere volano della macchina produttiva dell’audiovisivo italiano, così Rai Fiction – nel nome della sicurezza della salute delle persone – in collaborazione con i produttori indipendenti, ha anzitutto riaperto alcuni set interrotti o programmatiLeonardoL’allieva 3Un posto al sole sono stati i primi.  

La prossima stagione, quella che prende il via da settembre e si conclude con l’imminenza dell’estate 2021, conferma Rai Uno come riferimento del pubblico generalista, l’arena della visione famigliare. Storie che continuano dalla stagione precedente, o addirittura più indietro ancora, come il poliziesco/comedy Nero a metà (6 serate) con Claudio Amendola, forza dell’ordine integerrima e padre di una giovane figlia patologa, con cui condivide mestiere e intimità personale. Terza stagione giallo-rosa per L’allieva 3 (6 prime tv): torna la coppia Lino Guanciale-Alessandra Mastronardi per nuovi casi e la messa in discussione dell’identità dei protagonisti. Regia di Fabrizio Costa e Lodovico Gasparini. Con oltre 8 milioni di telespettatori e il 30,7% di share, ha lasciato con il fiato sospeso Doc – Nelle tue mani, di cui sono attese le ultime puntate della prima stagione proprio in autunno: la vicenda reale del Dr. Fanti / Luca Argentero, che trova nell’empatia e nella comprensione degli altri la chiave della rinascita. Regia di Jan Maria Michelini e Ciro Visco.

E, se il passato propone il continuum di successi consolidati dal consenso degli ascolti, la prossima stagione stuzzica con tre neonati titoli di serie poliziesche originaliIo ti cercherò (4 serate): potente, drammatica e ricca di talento visivo, ambientata a Roma dove un ex poliziotto, Valerio/Alessandro Gassman, segnato da quello che sembra il suicidio del figlio, indaga con l’aiuto di un’ex-collega/Maya Sansa e nel dolore riscopre il senso della paternità e la forza per ricominciare. Regia di Gianluca Maria Tavarelli. Gli orologi del diavolo (4 serate): interpretata da Giuseppe Fiorello e coprodotta con la Spagna, per la regia di Alessandro Angelini. Lungo la costa della Liguria, un meccanico nautico deve infiltrarsi nel mondo del narcotraffico mettendo a rischio la famiglia, il lavoro e la sua stessa identità. Un padre solo con il suo coraggio. Vite in fuga (6 serate), ibridazione tra thriller e family, con Claudio Gioè e Anna Valle. Il crollo di una banca, un dirigente al centro dei sospetti per la morte di un collega, le minacce alla famiglia, la necessità di nascondersi dietro una nuova identità e la scoperta di non conoscere fino in fondo chi ci è vicino. Quindi, la faticosa ricerca della normalità: regia di Luca Ribuoli.

Non solo serie, ma anche film per la televisione, con la scelta di grandi storie e personaggi italiani, in particolare Rita Levi Montalcini interpretata da Elena Sofia Ricci: un momento particolare della vita di una scienziata che alla ricerca ha sempre unito la tenace rivendicazione della dignità del femminile. Regia di Alberto Negrin. E poi, Chiara Lubich, recitata da Cristiana Capotondi: la storia di un percorso esemplare che nell’oscurità della guerra lancia il Movimento dei Focolari e offre un esempio di dedizione amorosa agli altri. Regia di Giacomo Campiotti.

Rai Fiction è sinonimo anche di docu-fiction, che alla finzione unisce interviste e materiali di repertorio. Questo è un uomo, dedicata a Primo Levi per il Giorno della Memoria, scritto da Salvatore De Mola, Marco Spagnoli, Marco Turco, anche alla regia.

Mentre, l’evento dell’autunno respira il teatro di Eduardo De Filippo: con Natale in casa Cupiello si inaugura una collezione di film tratti dai capolavori dell’artista napoletano che ha lasciato un’impronta indelebile nel teatro e nella cultura italiana ed europea del Novecento. Un’operazione che assembla cinema, teatro e televisione: Sergio Castellitto nel ruolo di Lucariello e la regia di Edoardo De Angelis, per la prima volta alle prese con un’opera televisiva.

Non solo la sera quale momento da dedicare alla fiction ma anche il daytime, con le nuove storie de Il Paradiso delle Signore – Daily

Scavallati gli ultimi mesi del 2020, la fiction Rai continua con I bastardi di Pizzofalcone, terza stagione in 6 serate. Confermati Alessandro Gassman, Massimiliano Gallo, Carolina Crescentini e Tosca D’Aquino, con nuove entrate e nuove prove per l’identità del gruppo. Regia di Monica Vullo. Un altro grande classico di Rai Uno, Che Dio ci aiuti, 10 serate per la stagione numero sei per le avventure di Suor Angela/Elena Sofia Ricci, e del vivace convento. E stesso numero di stagioni anche per Un passo dal cielo, 8 serate tra le montagne altoatesine del comandante Neri/Daniele Liotti: regia di Jan Maria Michelini, guida creativa di Doc – Nelle tue mani. Torna anche Alessio Boni con  La Compagnia del Cigno (6 serate): le nuove sfide degli allievi di musica classica dell’intransigente maestro Marioni. Regia di Ivan Cotroneo.

Sul fronte del poliziesco e della detection, 6 serate de Il commissario Ricciardi, con Lino Guanciale, regia di Alessandro D’Alatri, dai romanzi di Maurizio de Giovanni. Napoli, anni ‘30: un commissario ferito dal dolore con il “Fatto”, la capacità di percepire l’ultimo pensiero delle vittime di morte violenta, in una città caleidoscopica, mitologica e affascinante.

Una, due, tre donne per altrettanti titoli, tra social drama, crime-thriller e giallo. Mina Settembre (6 serate) con Serena Rossi, ancora dalle opere di de Giovanni, ancora a Napoli: Rione Sanità, un’assistente sociale aperta e empatica, un consultorio, le relazioni familiari, i casi da affrontare e una terribile minaccia seriale. Regia di Tiziana Aristarco. La fuggitiva (4 serate) con Vittoria Puccini e la regia di Carlo Carlei, storia di una donna costretta a lottare per suo figlio e per fare definitivamente i conti col suo passato. Lolita Lobosco (4 serate), Luisa Ranieri, una vicequestore di umili origini che torna nella sua Bari per affrontare delitti privati e ombre della sua storia personale. Regia di Luca Miniero.

Il produttore de Il commissario Montalbano, la scrittura di Francesco Bruni, l’interpretazione di Claudio Gioè, la visionarietà di Michele Soavi per Màkari (4 serate), dalle opere di Savatteri, ambientate nella meravigliosa riserva siciliana dello Zingaro, con protagonista Saverio Lamanna, scrittore per vocazione e detective per caso.

In programma anche titoli-eventoEsterno notte (3 serate), debutto nella serialità tv di Marco Bellocchio, che torna a confrontarsi con i misteri e le ambiguità del rapimento e dell’assassinio di Aldo Moro, seguendo – in ogni puntata – un differente punto di vista. Leonardo (4 serate), una coproduzione internazionale, che vede coinvolta la Rai con i servizi pubblici francese (France Télévisions) e tedesco (ZDF), per entrare nella personalità della figura cardine del Rinascimento, con un taglio narrativo crime che indaga sul mistero di una vita così versatile e di un genio per tanti versi contemporaneo. Aidan Turner è Leonardo. Nel cast anche Matilda De Angelis, e Giancarlo Giannini, per la regia di Daniel Percival e Alexis Sweet.

Presenza immancabile Il commissario Montalbano, che ha superato il ventennio di programmazione: nuovi episodi, consueta cornice, gli amati interpreti – sin da Luca Zingaretti – e una nuova storia tratta dai grandi romanzi di Andrea Camilleri.

Il secondo canale, Rai Due, propone invece un’offerta che punta sull’innovazione del linguaggio e sulla forza trasgressiva dei temi: Mare fuori (6 serate) è un coming of age estremo come il luogo in cui è ambientato. Un gruppo di detenuti in un Istituto Penale Minorile dove i sentimenti si esasperano e non si sfugge al conto con se stessi tra colpa, protervia e speranza. Con Carolina Crescentini, Carmine Recano e Valentina Romani per la regia di Carmine Elia. L’Alligatore (4 serate) è un nuovo crime/noir dai romanzi di Massimo Carlotto. Matteo Martari è un detective anticonvenzionale, temprato dall’ingiustizia di un carcere, che indaga nel sottobosco del perbenismo della provincia. Regia di Daniele Vicari ed Emanuele Scaringi.

Tra i ritorni, la quarta stagione di Rocco Schiavone (2 serate)/Marco Giallini, dai romanzi di Antonio Manzini. 

Come detto nelle prime righe, proprio nei giorni scorsi, il 13 luglio, è tornato sul piccolo schermo di Rai Tre il daily drama di prima serata, Un posto al sole, con le sue oltre 5500 puntate in onda, e tra i primi set a ripartire grazie allo sforzo congiunto di Fremantle e del CPTV Rai di Napoli. 

Infine, ma in questo periodo recente di certo non l’ultima delle opportunità di visione, la piattaforma Rai Play, vetrina di visione ma anche finestra per la distribuzione di prodotti appositamente realizzati per il pubblico più abituato alla fruizione non lineare: adolescenti e giovani adulti. Con questo obiettivo sono nate due serie originali per il player OTT del Servizio Pubblico. Mental (8ep. – 25’), un gruppo di ragazzi con problemi psichiatrici si confrontano con le problematiche, i sentimenti, e le passioni tipici dell’adolescenza. Nudes (10ep. – 25’) affronta un tema complesso come la diffusione attraverso i social media delle immagini di nudo e dell’intimità. Un gesto che, anche solo per leggerezza o superficialità, può ledere e ferire le vittime, ma anche rovinare chi si rende responsabile di un crimine in una realtà in cui il dominio dell’immagine rende assai labile il confine del privato.

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16 Luglio 2020

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