Il Museo Nazionale del Cinema di Torino presenta la mostra Ragazzi di stadio. Fotografie di Daniele Segre, allestita dal 13 novembre al 15 dicembre 2024 sulla cancellata storica della Mole Antonelliana, uno dei simboli della città in cui Daniele Segre ha trascorso la maggior parte della sua vita.
Realizzata in collaborazione con I Cammelli, l’esposizione prevede quattordici immagini di grande formato scattate da Daniele Segre a Torino alla fine degli anni ’70. Le foto raccontano uno spaccato del momento culturale e sociale dell’epoca, catturato attraverso l’obiettivo con sensibilità e profondità, e mettono in luce il grande talento di Segre: essere sempre in grado di dare voce a persone e realtà ai margini della società.
“Il mondo del cinema deve moltissimo a Daniele Segre, che ha realizzato documentari in anni in cui questo genere sembrava relegato al solo piccolo schermo” – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. “Ha dato vita a un modello unico e innovativo di produzione indipendente, che gli ha consentito di raccontare il reale con la libertà che per lui era l’elemento fondativo del suo stile, entrando tra le pagine di storia del cinema e lasciando un segno profondo nella cultura”.
“Come accade quando nascono da un reale incontro tra chi sta dietro e davanti all’obiettivo foto-cinematografico, gli scatti di Daniele Segre sono al contempo l’istantanea di un’epoca e un tuffo in un mondo che attorno a un fenomeno così irrazionale come il calcio si coagula” – racconta Carlo Chatrian, direttore del Museo Nazionale del Cinema. “Scorrere le fotografie che compongono questa mostra per molti sarà un viaggio a ritroso nel tempo, per altri invece la presa di coscienza di una passione che oggi ha forme e abiti molto diversi. In un caso come nell’altro c’è da essere riconoscenti a Daniele Segre per aver colto questi frammenti di tempo e ai suoi familiari per averli conservati e riproposti”.
“Quando, a febbraio, Daniele Segre ci ha lasciati, abbiamo subito sentito il desiderio di celebrare la sua straordinaria carriera di regista e il patrimonio artistico che ci ha lasciato” – commenta Emanuele Segre. “Per questo, insieme ai miei familiari, Marcella ed Elena, abbiamo deciso di dare nuova vita al libro Ragazzi di stadio, spinti anche dalla forte richiesta di chi, come noi, desiderava rendere omaggio a Daniele. È stato un progetto collettivo, in cui ognuno ha portato il proprio contributo: io mi sono occupato della direzione creativa, Elena ha curato la post-produzione dei negativi, Marcella si è dedicata ai testi, mentre Anna, stretta collaboratrice de I Cammelli, ha seguito l’impaginazione. Nel nostro percorso, il supporto della Casa Editrice ETS e del Museo Nazionale del Cinema è stato fondamentale, poiché entrambi hanno accolto con entusiasmo l’idea di intraprendere questo progetto con noi. Ragazzi di stadio ha sempre riscosso grande successo, anche grazie alla capacità unica di Daniele di raccontare il mondo degli ultras con autenticità e profondità”.
Non ancora trentenne, Segre si avvicina al mondo del calcio con curiosità e decide di andare allo stadio con la macchina fotografica e avventurarsi nel mondo della tifoseria. Da questo suo lavoro nascono una mostra fotografica, un libro e tre film documentari. Per Segre è l’inizio di un percorso artistico che costituirà il motore della sua ricerca foto-cinematografica sui temi sociali e le storie umane che caratterizzeranno poi tutta la sua opera, portandolo a diventare il pioniere del cinema della realtà in Italia.
Quarantacinque anni dopo, questa mostra vuole celebrare l’uscita della riedizione del libro fotografico Ragazzi di stadio (ETS edizioni, 2024), a cura di Elena Bosio, Emanuele Segre e Marcella Segre. Dopo la sua scomparsa nel febbraio 2024, la famiglia e i collaboratori più stretti di Segre hanno ripreso in mano il libro pubblicato nel 1979 e iniziato un importante ed accurato lavoro di restauro. Pur mantenendo i testi delle interviste, il nuovo volume è stato integrato con testi introduttivi inediti e foto spuntate dagli archivi personali dell’autore. Tutte le fotografie, originali e nuove, sono state digitalizzate e oggetto di un accurato restauro. Un link contenuto nel libro rimanda ai tre film (Il potere deve essere bianconero, Ragazzi di stadio, Ragazzi di stadio 40 anni dopo), digitalizzati dalla pellicola in alta qualità dalla CSC – Archivio Nazionale Cinema Impresa e visionabili tramite QR.
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