Nasce da una costola di Happy Family di Gabriele Salvatores, La peggior settimana della mia vita, in sala dal 28 ottobre in 400 copie con Warner, che è anche coproduttore. Stesso sceneggiatore, Alessandro Genovesi, che qui debutta come regista di cinema, stesso protagonista Fabio De Luigi, imbranato più che mai. Molto innamorato di Margherita (Cristiana Capotondi), Paolo sta per convolare a (giuste?) nozze ma, come accadeva a Ben Stiller in Ti presento i miei e relativi seguiti, la sfiga lo perseguita e specialmente quando deve incontrare i futuri suoceri il cui inesorabile giudizio teme moltissimo. Sono l’ipersensibile Clara (Monica Guerritore) che smania per avere le sedie giuste al ricevimento e cucina un pessimo goulash che piace solo al suo amato cane, e il cinico Giorgio (Antonio Catania) che per hobby costruisce un inutile muretto nel giardino della villa di famiglia guardacaso su “quel ramo del lago di Como”… Insomma, i promessi sposi potrebbero non arrivare mai al sì e quella che doveva essere la settimana più bella si trasforma in un incubo, di cui è catalizzatore l’amico napoletano, sempre fuori luogo, Alessandro Siani. “Ci siamo ispirati alla serie inglese della Bbc The worst week of my life“, spiega Maurizio Totti che ha prodotto il film insieme ad Alessandro Usai per Colorado. “Inizialmente avevamo pensato a una sit-com, poi ci siamo resi conto che c’era la materia per fare un film, Anche perché Genovesi e De Luigi, dopo Happy Family, avevano voglia di lavorare insieme. Quanto a un eventuale sequel, perché no? Ma prima vediamo l’esito di questo al botteghino”.
Conferma il regista: “Questi personaggi possono affrontare avventure diverse in futuro e poi il lieto fine fa presumere che la vicenda non finisca qui”. Neanche sul paragone con Ben Stiller si tira indietro: “E’ un genere a sé, la cosiddetta commedia imbarazzante. Da punto di vista drammaturgico e della messa in scena procede attraverso una serie di gag. E’ una comicità che trovo interessante e che da noi non si pratica molto, perché si punta più sulla battuta”.
Commedia imbarazzante e commedia romantica. Come piace a Cristiana Capotondi, che si sente tagliata per questo genere, mentre Monica Guerritore considera il film una svolta brillante nella sua carriera drammatica. Nel cast anche Chiara Francini, nel ruolo di una stalker al femminile, e Arisa, in quello della fidanzata improbabile del padre di Paolo, un Andrea Mingardi che in scena duetta con la vincitrice di Sanremo in una versione riveduta e corretta del classico Ma l’amore no. “La musica – spiega il regista – è fondamentale nel film. Con Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora, abbiamo cercato di trovare uno swing adatto come sottofondo e mantenga viva l’attenzione e mandi avanti il ritmo. Poi è venuta l’idea di Mingardi come padre di De Luigi, anche perché sono entrambi romagnoli e hanno tratti somatici compatibili… Dopo abbiamo pensato ad Arisa come fidanzata di Mingardi, una ragazza giovane ma dalla bellezza non canonica, tutt’altro che la bonazza scema. E poi ha una voce fantastica e le sonorità adatte… Bravi cantanti, ma anche come attori sono stati una bella sorpresa”.
Per il trentottenne Genovesi questa è la seconda sceneggiatura. “Volevamo un prodotto di grosso impatto sul pubblico, con una struttura di ferro e senza cadute di ritmo. Ma il progetto è cresciuto per strada e ho cercato anche di curare l’aspetto estetico. Poi ho avuto alcuni degli attori più bravi in Italia che mi hanno dato fiducia e anche questo fa la differenza”. Tra loro Alessandro Siani, all’epoca reduce dal successone di Benvenuti al Sud e presto in Benvenuti al Nord: “Volevo lavorare con Fabio De Luigi da qualche anno, da quando ci eravamo solo incrociati sul set di un cinepanettone”. In arrivo una nuova coppia comica?
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