Questione di Luce, granchi, pillole e tempo

5 titoli, quelli delle opere prodotte/distribuite da Luce Cinecittà, nella selezione dell’imminente 39ma edizione del TFF– dal premiato Re Granchio in uscita in sala


L’imminente edizione del Torino Film Festival (26 novembre – 4 dicembre), la numero 39, tra le opere della selezione annovera anche 5 titoli prodotti/distribuiti da Luce Cinecittà, oltre al classico appuntamento audiovisivo con le Pillole d’Archivio, brevi filmati che accompagnano l’apertura delle opere in Concorso, una produzione Archivio storico Luce. Tornano così nello splendore del grande schermo i preziosi film da un minuto che raccontano, in questa occasione piemontese, la Storia del capoluogo e della Regione. Sono piccoli lampi di memorie in cui gli spettatori trovano spicchi di un passato a volte sconosciuto: al TFF sono protagonisti il dopoguerra e gli anni ’50, periodo in cui Torino si afferma come capitale industriale, e in cui il territorio vive tra le trasformazioni di un progresso tumultuoso e la voglia tenace di contatto con le proprie radici. Ecco allora che le Pillole fanno guardare la città della moda, una Torino ancora capitale, la città dell’auto, con Tazio Nuvolari in corsa dentro il Parco del Valentino, o Sophia Loren in ambasciata presso una catena di montaggio Fiat, in piedi a bordo di una vettura come un capo di stato, e non solo. A sigillare la raccolta di 12 piccolissimi film, il nuovo promo dell’Archivio storico Luce, che in 60 secondi racchiude un secolo di immagini, un mondo di sorprese e conoscenze in milioni di metri di pellicola. Tutti visibili sul sito archivioluce.com. 

Da Cannes – dove il film ha partecipato nella sezione 2021 della Quinzaine des Réalisateurs – passando per la vittoria ad Annecy, Re Granchio (leggi articolo) di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, produzione italo-franco-argentina che sarà distribuita da Luce Cinecittà, arriva a Torino come film Fuori Concorso, una presenza che accompagna soprattutto l’uscita nazionale in sala, dal 2 dicembre.

Giovanna, storie di una voce di Chiara Ronchini, è il documentario su Giovanna Marini, voce unica della musica popolare italiana, al TFF come Evento Speciale con concerto, prodotto da Luce Cinecittà, in collaborazione con AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico: la signora Marini, dal 1958 compone, raccoglie e interpreta canti di tradizione orale, tessendo una Storia “altra” del nostro Paese, fatta di voci, persone, percorsi che non appartengono alla Storia dei grandi e dei famosi. Voce sorprendente, donna incredibile, fuori da ogni schema e scuola, attraversa inarrestabile da 60 anni luoghi, lotte e movimenti di tutta Italia con una chitarra tra le braccia. A partire dal suo percorso artistico, il film tesse una storia antropologica e sociale, tra immaginario d’archivio e contemporaneo, ricostruendo una memoria che vede nelle pieghe del passato un mondo sommerso di possibilità per il futuro. Un film paesaggio sonoro, un viaggio per l’Italia in cui le immagini d’archivio sono colonna sonora, e le musiche, attraverso la voce di un’artista unica, sono la nostra Storia.

È poi L’onda lunga – Storia straordinaria di un’associazione di Francesco Ranieri Martinotti a portare a Torino un documentario sull’Anac, co-prodotto da Luce Cinecittà, nella sezione Fuori Concorso/L’incanto del reale: con Marco Bellocchio, Carlo Lizzani, Citto Maselli, Cecilia Mangini, Ugo Gregoretti, Giuliano Montaldo, racconta i quasi 70 anni di vita dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, dalla fondazione – nel 1952 – da parte di Zavattini, Amidei, Rossellini e numerosi altri autori. Un’idea associativa che travalica le rivendicazioni professionali degli autori di cinema e che riguarda l’impegno civile e la cultura italiana. Attraverso le testimonianze dirette di alcuni autori, con interviste inedite – dall’archivio Anac – e tramite i repertori di Luce e Aamod, si ripercorrono le tappe di questa straordinaria storia, parte integrante della nostra Storia della seconda metà del Novecento.

Stessa sezione per Il tempo rimasto di Daniele Gaglianone, documentario prodotto da ZaLab Film con Rai Cinema e Luce Cinecittà, un film in cui “è più importante perdersi che arrivare a destinazione. Il tempo rimasto è un’elegia alla vita che se ne va e a quella che resta nascosta da qualche parte, in attesa d’essere raccontata ancora”, dichiara l’autore. Quando il passato riemerge può rivelarsi indomabile e diventare un altro presente, il qui e ora di uno spazio nitido e indefinito allo stesso tempo, sospeso in uno stato d’animo che toglie il fiato. Il film intraprende un viaggio dentro questa dimensione, raccontando cosa significhi attraversare questa soglia e restare in bilico fra lacrime inattese e risate improvvise. Una riflessione sulla vecchiaia e su cosa si possa scoprire guardandosi in questo specchio, che nasce da un lungo percorso di ascolto e decine di lunghi incontri in cinque Regioni italiane, alla ricerca di un mondo “fino a ieri” che a volte appare remotissimo e a volte stranamente presente. 

Sono, poi, Céline Gailleurd e Olivier Bohler – con le voci di Isabella Rossellini per la versione italiana e di Fanny Ardant per la francese – a condurre in un viaggio visionario nelle origini, il trionfo, la morte e il mito del Cinema Muto italiano, con Italia. Il fuoco, la cenere, evento Fuori Concorso, una co-produzione Italia/Francia, in associazione e con distribuzione nazionale di Luce Cinecittà. Le origini di un periodo folgorante, che ha fatto brillare le prime star internazionali, dato vita a Peplum, Melò e film avventurosi, e lanciato i primi cineasti. Fasti e deliri romantici, tra il simbolismo di Verdi e il decadentismo dannunziano, questo cinema ha goduto di fama internazionale, affascinando folle, intellettuali e artisti di tutta Europa, fino ad arrivare negli Stati Uniti e in Sudamerica. Un’arte dedita al sublime, alla raffinatezza e alla morte, dalle cui ceneri rinascerà una delle più grandi cinematografie del mondo.

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09 Novembre 2021

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