Quel maialino è la colomba della pace

Esce il 19 giugno con Parthenos Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'oriente, vincitore del premio César opera prima, che vede il debutto come regista del giornalista e scrittore Sylvain Estibal


Esce il 19 giugno con Parthenos Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’oriente, vincitore del premio César opera prima, che vede il debutto come regista del giornalista, sceneggiatore e scrittore francese Sylvain Estibal. All’indomani di una tempesta, il pescatore palestinese Jafaar (interpretato da Sasson Gabai, già protagonista de La banda) si ritrova per caso nella rete un maialino vietnamita: dopo aver tentato di sbarazzarsi dell’insolito naufrago, l’uomo decide di “approfittare” di quella pesca inaspettata, lanciandosi in una ingegnosa quanto rocambolesca iniziativa…
Tra soldati e coloni, check-point e kamikaze, una commedia surreale che come una favola si apre alla speranza e alla pace. Vincitore del Premio César come migliore opera prima, segna l’esordio alla regia del giornalista, sceneggiatore e scrittore francese Sylvain Estibal.

L’idea, dice il regista “è praticamente piovuta dal cielo! È nata da una mescolanza di vari aneddoti e ricordi sparsi… Vivo a Montevideo, in Uruguay, e in certi periodi dell’anno al porto si vedono partire navi gigantesche che si apprestano ad attraversare l’Atlantico, cariche di migliaia di montoni, per le feste dell’Aïd. Sono carichi spettacolari, che diffondono un odore penetrante in città e fanno viaggiare anche l’immaginazione. È innanzitutto un grido di rabbia comico… La voglia di cambiare le cose, di ridare ossigeno, di far ridere entrambe le parti, l’israeliana come la palestinese, mostrando l’assurdità della situazione, affrontandola da un’angolazione umana e burlesca, senza aggressività, ma anche senza riguardi per nessuno. Quello che esprimo nel mio film è una ribellione contro le rappresentazioni sclerotizzate, il desiderio di scuotere i discorsi politici troppo irrigiditi per tornare al destino di un semplice individuo. Nel film, quello che unisce le due parti è il rifiuto comune del maiale, che quindi diventa il punto di contatto tra le due comunità, e da questo minuscolo piccolo denominatore comune scaturire un inizio di intesa. Questo maiale vietnamita è in qualche modo la mia colomba della pace!”

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11 Giugno 2014

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