Che può fare uno psicoanalista freudiano un po’ superficiale e cinico, Claudio Bisio, caduto in depressione alla notizia che sta perdendo la vista e dopo aver abbandonato i suoi pazienti? Andare in terapia da uno psicoterapeuta non freudiano, Gioele Dix, accompagnato e sostenuto dai suoi stessi pazienti, in un insolito rovesciamento delle parti. Solo così ritroverà la voglia di vivere, scoprendo il benessere delle relazioni umane, a cominciare dal rapporto trascurato con la figlia lontana.
Dopo Nessuno mi può giudicare e Viva l’Italia, Massimiliano Bruno per la sua terza commedia Confusi e felici – distribuita da 01 il 30 ottobre e prodotta da IIF con Rai Cinema – si rifà alla sua esperienza diretta. “Frequento la psicoanalisi da 20 anni e mi faceva piacere poter mettere al servizio del pubblico un mio percorso che mi ha fatto bene: il senso generale è che si può guarire e la nostra scelta è stata quella di descrivere il percorso di rinascita attraverso comicità, approfondimento dei personaggi e tanta verità”.
Bruno sottolinea anche di aver sperimentato prima l’analisi freudiana senza successo e di essere poi approdato a un’altra scuola di pensiero che cura le persone e non fa assistenza, come dice con una battuta Gioele Dix.
Il regista romano attinge alle tipologie più frequenti di disagio curate sul lettino, per creare un insolito universo di pazienti che tormentano il nostro protagonista nel momento in cui decide di mollarli. Marco Giallini è uno spacciatore di droghe leggere affetto da attacchi di panico; Pietro Sermonti e Caterina Guzzanti sono una coppia in crisi sessuale, perché lui è appassionato di social network; Paola Minaccioni è alla disperata ricerca di un partner; Rocco Papaleo è un uomo in preda all’ira a causa del tradimento della moglie; lo stesso Massimiliano Bruno è un autista Atac che vive ancora con la mamma e i suoi gustosi piatti. E infine Anna Foglietta è la segretaria innamorata del suo datore di lavoro, l’analista, e ce la mette tutta per farlo uscire dalla crisi.
All’origine il ruolo interpretato dal regista prevedeva la presenza del comico Lillo, “ma due settimane prima dell’inizio delle riprese mi ha dato buca, così ho rimediato interpretando io questo mammone sovrappeso, uno stereotipo frequente nel cinema, al quale ho dato un‘umanità diversa”.
C’è anche un cameo del trio musicale Max Gazzè, Daniele Silvestri e Niccolò Fabi che accompagnano Bisio impegnato a chiedere scusa alla bella e altruista segretaria, cantando una serenata sotto la finestra di casa sua. “Poco prima della fine delle riprese mi sono accorto che il rapporto tra lo psicoanalista e la sua segretaria era stato trattato troppo velocemente e che andava ampliato con una scena – dice Bruno – Così mi è venuta l’idea della serenata e subito ho pensato a Daniele che conosco da una vita. L’ho chiamato e mi ha risposto con la voce di chi si è appena svegliato, in quei giorni era in tour con Max e Niccolò. Ho scritto la canzone la notte, Maurizio Filardo l’ha musicata subito dopo e l’ultimo giorno di set abbiamo girato la scena ai lotti della Garbatella”.
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