Un impetuoso torrente di suoni e di immagini, un’esperienza immersiva allucinante e catartica, esaltata dalle risonanze della sala Atmos del Barberini di Roma, luogo perfetto per un evento squisitamente live a cui lasciarsi andare come a una seduta di ipnosi.
Pivio, compositore tre volte David di Donatello (insieme al complice di sempre Aldo De Scalzi) è tornato sulla scena solista con il nuovo album Pycnoleptic, dove le atmosfere sonore psichedeliche (“ma senza uso di sostanze”, come ama sottolineare ironicamente il musicista genovese) erano rese se possibile più visionarie dalle clip realizzate da Matteo Malatesta con fantasia lisergica e citazionista.
Una spiaggia del Kazakistan, ripresa dallo stesso Pivio, fabbriche da incubo, graffiti murali e street art, navi che affondano, lo stesso volto del musicista deformato e trasformato in forme caleidoscopiche, lui che solleva il pugno chiuso in un guanto nero come fecero gli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968, colori fluo e avvolgenti hanno riportato lo spettatore/ascoltatore ai tempi dei Pink Floyd e dei Kraftwerk con un salto temporale e un ritorno al futuro non da poco.
“Non capita quasi più di ascoltare un disco dall’inizio alla fine, come si poteva fare negli anni ’70”, ha sottolineato giustamente il critico Ernesto Assante che ha accompagnato la conversazione con una platea entusiasta di amici, colleghi, sodali di Pivio alias Roberto Pischiutta, tra cui la moglie, l’attrice e regista Carmen Giardina, attualmente al lavoro su Dario Bellezza con un nuovo documentario, i Manetti Bros, Daniele Coluccini e Matteo Botrugno, Gianfranco Cabiddu.
“Vedere” un disco è possibile, anzi necessario, come ha dimostrato l’evento che merita di essere replicato a dimostrazione che la ricerca musicale e quella visiva sono strettamente connesse e – anzi – in grado di esaltarsi a vicenda.
Adesso è online il videoclip ufficiale di uno dei pezzi portanti dell’album, Several Horrible Men (Pivio / M. Odino), diretto da Matteo Malatesta e prodotto da Malaproduction87 e Creuza Srl. Il brano è una versione aggiornata e corretta della Fattoria degli animali orwelliana, in cui riferimenti a fatti e persone esistenti non sono per niente casuali, con un doppio enigma contenuto nel testo, che in due punti è cantato al contrario (c’è anche un piccolo contest, chi indovinerà il contenuto nascosto potrà scrivere a info@creuza.net e ricevere un regalo).
“Come era già successo in precedenti collaborazioni, anche questa volta Matteo mi ha chiesto di disegnare i personaggi che si agitano (beh, forse il termine potrebbe sembrare un po’ improprio) durante il brano. Ora, è notorio che le mie capacità nell’arte del disegno siano, come dire, alquanto rupestri … ma tant’è, se Matteo chiede, io eseguo”, racconta il musicista, spiegando la genesi grafica del video in cui compare anche un apotropaico PID (Pivio is Dead).
“Non posso non ricordare – prosegue l’autore – il contributo fondamentale di Marco Odino che ha saputo concretizzare nel testo le mie devianze. L’idea era quella di individuare una nuova versione della Fattoria degli animali, in qualche modo riattualizzata. Ma i maiali vengono mantenuti nel ruolo originale”.
Pycnoleptic, che esce a distanza di due anni dal precedente Cryptomnesia (e siamo sempre dalle parti delle patologie, reali o immaginarie che siano), è il secondo capitolo di un progetto personale che sottintende un forte impegno a denunciare le disfunzioni sensoriali come metafora politica del nostro tempo. Il disco contiene sette brani in inglese, a cavallo tra atmosfere psichedeliche vagamente beatlesiane e trame industrial che raccontano simbolicamente un mondo sempre più soggetto a continue sospensioni dello stato di coscienza (e della consapevolezza) proprio come la sindrome infantile indicata nel titolo, la picnolessia.
Tutti i brani sono suonati dal solo Pivio (tranne la sezione di archi in Venus with the ice lolly e Welcome to the party registrate a Genova), mentre per le liriche del disco Pivio si è avvalso della collaborazione di Marco Odino, suo sodale dalla fine degli anni ’70, con il gruppo new-wave Scortilla. Nel disco è presente anche una cover della coppia Iggy Pop – David Bowie, cioè Mass Production dall’album The Idiot.
Edito da I dischi dell’Espleta e distribuito da Audioglobe Srl, Pycnoleptic è disponibile in vari formati: vinile rosso trasparente, digitale WAV e mp3, ed in forma nativa binaural e Atmos, il nuovo ‘audio totale’ che consente di sentire il suono in una bolla spaziale di 360 gradi; relativamente a questi ultimi due formati, tutti i brani sono stati organizzati e mixati specificatamente per tali versioni, garantendo così una spazializzazione pensata artisticamente per ottenere la completa immersione dell’ascoltatore.
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