Puccini, madrina di “Acciaio”

VENEZIA – A meno di ventiquattr’ore dalla serata di inaugurazione, Vittoria Puccini, madrina di questa 68ma Mostra, si dichiara solidale con la crociata anti-botox: “Adoro Kate Winslet, che sarà qui al Lido, e apprezzo la sua iniziativa: non bisogna perdere la capacità espressiva. Un ritocchino può anche andare bene, ma alla fine queste donne diventano perfino più brutte. Sono preoccupata da modelli femminili del genere, così come dal successo fine a se stesso che si brucia subito. Mi fa paura: anche come madre”.

L’ex Elisa di Rivombrosa televisiva continua a dividersi tra grande e piccolo schermo: la vedremo nel ruolo di Violetta su Raiuno, in una fiction liberamente tratta alla “Signora dalle Camelie”, mentre tra qualche giorno sarà a Piombino sul set di Acciaio, film tratto dal libro di Silvia Avallone e diretto da Stefano Mordini: “Il romanzo mi ha coinvolto molto, è ben scritto, descrive bene i personaggi femminili e racconta una realtà difficile”, spiega.

L’attrice dal volto antico “amato” da registi come Gabriele Muccino e Sergio Rubini – ma non è mai stata al Festival con un’opera in concorso – è ansiosa di incontrare i grandi autori attesi quest’anno qui a Venezia: “Roman Polanski, David Cronenberg, Al Pacino, Steven Soderbergh. George Clooney? Lo stimo come interprete e come regista. Ho adorato Good Night and Good Luck. Affronta temi importanti e coraggiosi. E poi è bello, intelligente, di talento, impegnato politicamente e socialmente. Insomma, sembra l’uomo perfetto. Vedremo”.

Infine sulle tre pellicole italiane in concorso ha le idee chiare: il film di Emanuele Crialese è “ipnotizzante”, quello di Cristina Comencini “forte”, quello di Gipi “desta molta curiosità”.