Presentata oggi nella sede Rai di Via Asiago a Roma la mostra Prove di trasmissione, dedicata al genio immortale di Guglielmo Marconi, di cui il 25 aprile ricorre il 150mo anniversario della nascita. Grazie all’Intelligenza Artificiale il pubblico potrà conoscere la storia dell’inventore italiano attraverso la sua stessa voce, ricostruita con fedeltà per avvicinare il pubblico, soprattutto i più giovani, a una delle più rivoluzionarie figure del secolo scorso. “Sarò proprio io a guidarvi all’interno della mostra”, spiega Marconi “riportato in vita” grazie all’AI. La mostra resterà aperta fino al 13 febbraio 2025, giornata mondiale della radio. Sarà inoltre sede di eventi collaterali già in programma. Le visite saranno libere e gestite dal FAI.
“Marconi esemplifica il Made in Italy coniugando identità e innovazione”, ha dichiarato Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy. “Ha cambiato il nostro modo di comunicare traghettando la società verso la modernità e la connettività, che oggi pervade ogni cosa”. Per l’anniversario di Marconi, che nel 2024 incrocia i 70 anni della Rai e i 100 della radio, sarà presentato anche un francobollo e una moneta celebrativa.
Tra i principali obiettivi della mostra, e delle numerose commemorazioni in programma, ci sono i giovani, a cui, racconta il Sottosegretario Lucia Borgonzoni, “Marconi può sembrare una figura lontana”. Stefano Accorsi, protagonista della fiction sul genio italiano, in arrivo su Rai1 il 20 e il 21 maggio, aveva rivelato che durante le riprese molti giovani con cui ebbe modo di parlare non sapevano neanche chi fosse, scambiandolo addirittura per un pilota (A Bologna l’aeroporto è a suo nome). “Se abbiamo il telefonino – prosegue Borgonzoni -, se possiamo parlare di tutto quello che è scontato oggi, è grazie a un genio italiano ed esserne orgogliosi è un dovere da trasmettere alle nuove generazioni”. E aggiunge: “Oltre alla ricorrenza dei 150 anni dalla nascita dell’inventore bolognese, nel 2024 si celebrano anche due importanti traguardi della radio e della televisione, le cui storie sono state decisive per l’evoluzione della Storia con la maiuscola del nostro Paese, che non ricorderemmo se Marconi non avesse inventato la modernità. Un’eredità sempre attuale, quella dello scienziato. Il suo approccio al progresso tecnologico vale oggi infatti più che mai nell’affrontare le sfide lanciate dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale: l’uomo resta centrale e la macchina deve concorrere a migliorarne l’esistenza”.
Come illustrato dal Direttore Rai Canone e Beni Artistici Roberto Ferrara, la mostra è stata articolata come un percorso attraverso cui scoprire i principali esperimenti compiuti da Marconi all’interno della Elettra, lo Yacht che gli fece da laboratorio, mezzo di trasporto e seconda abitazione. Tra i focus proposti anche il rapporto tra Marconi e Radio Vaticana, di cui fu ideatore su mandato di Benedetto XV prima e Pio XI poi. Come illustrato nel corso dell’inaugurazione della mostra da Monsignor Dario Viganò, il 12 febbraio 1931 ci fu l’inaugurazione tecnica delle trasmissioni in onda corta della Radio Vaticana, con il messaggio papale trasmesso dalla stazione nei giardini vaticani. “Tuttavia – ha sottolineato Viganò – la cerimonia ufficiale si tenne nella Casina Pio IV sede della Pontificia Accademia delle Scienze. E in quella occasione, con il placet di Papa Ratti, Marconi venne accolto quale socio dell’Accademia stessa guidata a partire dal 1921 dal gesuita Giuseppe Gianfranceschi”.
Dal 13 novembre al 15 dicembre 2024 al Museo Nazionale del Cinema, sulla cancellata storica della Mole, la mostra sulla Torino di fine anni ’70. Il 42mo Torino Film Festival ospiterà anche la proiezione ufficiale di Ragazzi di stadio nella sezione Zibaldone
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