VENEZIA – Presentato all’Italian Pavilion il Premio Cesare Zavattini, giunto alla sua terza edizione. Un’iniziativa della Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, insieme a Luce Cinecittà e alla Cineteca Sarda, sostenuta dalla Siae e dal MiBAC, dalla Regione Lazio, con la partecipazione di Officina Visioni e della Scuola Volontè e con Deriva Film.
Ad annunciare le novità e spiegare lo spirito del premio – che intende dare nuova vita a materiali archivistici (Unarchive) oltre al presidente dell’Aamod Vincenzo Vita, anche il presidente della Biennale Paolo Baratta che ha ricordato come “un archivio abbia bisogno di persone vive e mostri una realtà dilatata rispetto a quella che c’e davanti ai nostri occhi”. Enrico Bufalini direttore dell’Archivio storico, cinema e documentaristica di Luce Cinecittà ha parlato di come il progetto “si sposi con la mission del Luce che è quella di valorizzare i giovani talenti”. A questa iniziativa, che vede impegnati per il Luce Cristiano Migliorelli, Roland Sejko e Luca Onorati, si aggiungono le tante altre legate alla formazione e al riuso dei materiali per “rimettere in circolo le immagini e farne un uso creativo non solo in ambito storico”.
Al Premio, diretto da Antonio Medici, possono concorrere, attraverso un bando pubblico, giovani filmmaker professionisti e non, di qualsiasi nazionalità, di età compresa tra i 18 e i 35 anni con il progetto di un film documentario, della durata massima di 15 minuti, che preveda l’utilizzazione anche parziale del materiale filmico della Fondazione Aamod e degli archivi partner. Fra i progetti pervenuti, una giuria presieduta da Susanna Nicchiarelli e composta da Ugo Adilardi, Elisabetta Lodoli, Roland Sejko e Giovanni Spagnoletti, ha scelto i finalisti che prenderanno parte a un percorso formativo e di sviluppo guidato da Luca Onorati, Luigi Perelli, Paolo Petrucci, Monica Repetto e Luca Ricciardi. La giuria selezionerà poi anche tre lavori vincitori che saranno realizzati con il sostegno del premio e riceveranno 2.000 euro ciascuno.
I progetti finalisti sono: Anche gli uomini hanno fame di Andrea Settembrini, Francesco Lorusso, Gabriele Licchelli; La memoria della luna di Tiziano Locci; Domani chissà, forse di Chiara Rigione; Liquirizia romana di Valentina Savi e Giulia Sbaffi; La sopraelevata di Benedetta Valabrega; I suoni del tempo di Jeissy Trompiz; Tracce di Rocco di Marina Resta; La Napoli di mio padre di Alessia Bottone; Supereroi senza superpoteri di Beatrice Baldacci; Monuments Men: la storia di Montecassino di Ludovica Acampora e Monica Siclari; Mani ruvide di Diego Bellante; Sync di Gaia Siria Meloni e Giacomo Riillo.
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