VENEZIA – Inaugurata dal trombettista e performer Stefano Serafini, la premiazione del Soundtrack Stars nello spazio Luce Cinecittà. Per questa seconda edizione del premio, riservato alle colonne sonore, è stato Birdman di Alejando Gonzalez Inarritu a prevalere nelle scelte della giuria presieduta dal compositore Lele Marchitelli e formata da Cristiana Capotondi con le giornaliste Laura Delli Colli, (Presidente Sngci), Alessandra Magliaro (Ansa) e Paola Jacobbi (Vanity Fair), che ha premiato a Venezia anche il presidente della giuria di Venezia 71 Alexandre Desplat. ”La scelta di Alejandro Inarritu di affidare la colonna sonora a un unico strumento, la batteria suonata da Antonio Sanchez, realizza una perfetta sintesi con la sceneggiatura, sottolineandone anche i momenti più onirici e claustrofobici con un effetto di straordinario coinvolgimento dello spettatore – si legge nella motivazione del riconoscimento, promosso da Free Event – Un solo strumento dunque, che il regista svela, tra l’altro, in due passaggi della macchina da presa, segna il ritmo della tensione sempre più adrenalinica, del racconto, riuscendo a rendere la musica ‘visibile’ e protagonista, in scena, insieme agli attori”.
Molto felice il regista, che ha inviato un messaggio dal Canada dove si trova per la preparazione del suo nuovo film. “Questo è il primo riconoscimento internazionale per Birdman – ha sottolineato Paolo Penza della 20Th Century Fox Italia, ritirando il premio – inoltre Inarritu adora questa colonna sonora che considera originale e coraggiosa”. Marchitelli ha spiegato a Cinecittà News che la giuria, in un anno di colonne sonore molto valide, tra cui quelle dei tre film italiani, si è concentrata soprattutto sulla ricerca di qualcosa di nuovo, oltre che particolarmente bello. Cristiana Capotondi ha sottolineato la serietà del lavoro, scherzando sull’ultima riunione, “a mezzanotte e quaranta sulle strisce pedonali di fronte all’Excelsior col rischio di essere investiti”.
"Una pellicola schietta e a tratti brutale - si legge nella motivazione - che proietta lo spettatore in un dramma spesso ignorato: quello dei bambini soldato, derubati della propria infanzia e umanità"
"Non è assolutamente un mio pensiero che non ci si possa permettere in Italia due grandi Festival Internazionali come quelli di Venezia e di Roma. Anzi credo proprio che la moltiplicazione porti a un arricchimento. Ma è chiaro che una riflessione sulla valorizzazione e sulla diversa caratterizzazione degli appuntamenti cinematografici internazionali in Italia sia doverosa. È necessario fare sistema ed esprimere quali sono le necessità di settore al fine di valorizzare il cinema a livello internazionale"
“Non possiamo permetterci di far morire Venezia. E mi chiedo se possiamo davvero permetterci due grandi festival internazionali in Italia. Non ce l’ho con il Festival di Roma, a cui auguro ogni bene, ma una riflessione è d’obbligo”. Francesca Cima lancia la provocazione. L’occasione è il tradizionale dibattito organizzato dal Sncci alla Casa del Cinema. A metà strada tra la 71° Mostra, che si è conclusa da poche settimane, e il 9° Festival di Roma, che proprio lunedì prossimo annuncerà il suo programma all'Auditorium, gli addetti ai lavori lasciano trapelare un certo pessimismo. Stemperato solo dalla indubbia soddisfazione degli autori, da Francesco Munzi e Saverio Costanzo a Ivano De Matteo, che al Lido hanno trovato un ottimo trampolino
Una precisazione di Francesca Cima
I due registi tra i protagonisti della 71a Mostra che prenderanno parte al dibattito organizzato dai critici alla Casa del Cinema il 25 settembre