“Fausto Brizzi non è qui ma solo per sua scelta. Preferisce comparire solo quando tutto sarà chiarito”. Così Christian De Sica alla presentazione di Poveri ma ricchissimi, cinepanettone del regista, sequel di Poveri ma ricchi dello scorso anno, in sala dal 14 dicembre in oltre 500 copie distribuite dalla Warner. Brizzi in conferenza non c’è. La vicenda è nota: è stato accusato da una decina di attrici e modelle di averle molestate durante i provini. Da qui la decisione della Warner di non avere future collaborazioni con Brizzi e anche di escluderlo dall’attività promozionale del film. Non però dai titoli di coda, in qualità di regista, di co-sceneggiatore e autore del soggetto insieme a Franco Martani. Poveri ma ricchi era un remake di un film francese. Stavolta si tratta di un soggetto originale a cui hanno partecipato anche Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, i due registi di Mine.
De Sica con parruccone fa il Trump de noantri (e rivendica l’idea della gag), e al regista mostra tutto il suo sostegno: “lo ringrazio perché grazie a Poveri ma ricchi abbiamo guadagnato il 30mo biglietto d’oro. Se questo secondo film dovesse fare gli stessi incassi del primo i produttori sarebbero pazzi a non fare anche un terzo capitolo. Addirittura si vocifera di farlo in Cina. Ma non ne firmerei mai la regia – risponde a chi gli chiede se è pronto a sostituire Brizzi – a me non piace dirigere e comandare, amo il lusso. Sto scrivendo un film ma non natalizio”. Anche Brignano solidale con il suo regista: “Mi dispiace che non sia presente”, e chiama a testimoniare gli altri interpreti: per Lodovica Comello, che veste i panni di sua moglie, “lavorare con Fausto è stato straordinario”; Tess Masazza, che irrompe nel cast come figlia naturale di De Sica, aggiunge di averlo “conosciuto da poco ma durante il film c’erano stima e fiducia reciproche”.
Ironia della sorte, Lucia Ocone nel film viene abbindolata da un seduttore un po’ laido interpretato da Massimo Ciavarro che la conduce in quello che sembra uno studio-casa, con tanto di accessori sado-maso e battuta esplicativa, “Questa è la mia sala giochi, qui dentro cerco il piacere assoluto”, e, ancora, firma di accordo di riservatezza. “Ma questa scena – dice Ocone – non mi ha suggerito alcun legame con la realtà”. De Sica liquida invece senza riserve il Super Vacanze di Natale di Filmauro, compilation scene di vecchi film di Natale in molti dei quali compare proprio De Sica: “E’ una stupidaggine – dice – Ci sono rimasto male, neanche una telefonata a me o ad uno dei registi che avevano realizzato i film, una cosa davvero stupida. Ruffini firma la regia, ma quale regia. Casomai montaggio”.
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