Polemiche in Israele per il film ‘Incitement’

Polemiche in Israele per l’assegnazione del Premio Ophir quale miglior film dell’anno ad Incitement: la ricostruzione dell’assassinio dello statista laburista Yitzhak Rabin (1995) vista attraverso la persona del killer, Igal Amir. La ministra dell’istruzione Miri Regev ha reagito con toni indignati alla prospettiva che quel film rappresenti Israele nella prossima edizione dell’Oscar. “Gli autori – ha affermato – non hanno perso occasione per attribuire al primo ministro Benyamin Netanyahu, che all’epoca guidava la opposizione, un ruolo nella campagna di sobillazione (verso Rabin) cosa che rappresenta una falsità, una distorsione ed un inganno del pubblico, in forma avulsa dai fatti”.

Secondo la ministra Regev, che ha ammesso di non aver ancora visto l’opera, è comunque errato “lasciare intendere che Amir fosse sostenuto da un ambiente sociale e politico” a lui contiguo.In Israele il film (in ebraico: ‘Yamim Noraim’, giorni terribili) ha destato immediato interesse e ha riattizzato le polemiche sul delitto politico più grave nella storia del Paese. Da parte sua Amir (49 anni) sconta l’ergastolo. Si è sposato, ha avuto un figlio, e la scorsa estate dalla cella ha cercato di lanciare un partito che lottasse per la sua scarcerazione.